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5Muy optima también la dirección escénica de Daniele Piscopo, que supo mover las masas de coros, ballets, extras y solistas con eficacia. La mítica escena de 'La marcha triunfal' –la que más se presta al oropel– está resuelta también con imaginación, por a su operatividad.
Daniele Piscopo, ormai lanciato tra i registi della nuova generazione, è stato chiamato a sostituire una collega che ha dato forfait poco prima che iniziassero le prove. Va detto che lo spettacolo, fluido con movimenti calibrati del coro e bella partecipazione attoriale, è parso frutto di un lungo lavoro, pur essendo concepito in poco più di una settimana: complimenti vivissimi al regista, poiché è in queste situazioni estreme che vien fuori la vera professionalità.
Critiques de productions passés
14Daniele Piscopo si riconferma a suo agio con le dimensioni raccolte, che questa volta stravolge: il pubblico è sul palco dell’Auditorium e ai lati della sala, dominata, al centro da una scena quadrangolare all’altezza degli spettatori; l’ambientazione è contemporanea, ma senza abbandonare una dimensione assolutamente surreale, in cui quattro piccoli spazi del primo atto si fondono in un giardino nel secondo. Anche il trattamento dei personaggi è ricollegabile alla commedia contemporanea, strizza l’occhio a estetiche satiriche e pop – Geronimo ed Elisetta, padre e figlia volgari e appariscenti, che si muovono tra piogge di banconote, paillette, plastiche fluo; Fidalma zia cougar e alcolizzata; Robinson radical chic in completo di lino; gli unici “normali” sono i protagonisti innamorati, Carolina e Paolino, l’una in toni pastello e l’altro per lo più nelle sue vesti da giardiniere.Le dinamiche sono rutilanti e non consentono allo spettatore un attimo di requie – piccolo colpo di genio: in una serata torrida, ecco i personaggi passare larga parte del primo atto a “spararsi” acqua con spruzzini colorati, per la gioia dei cantanti come del pubblico a loro prossimo. C’è, nella regia di Piscopo, sempre un certo gusto per l’accumulazione – di oggetti, di movimenti, di espressioni – del tutto funzionale alla pochade, alla costruzione comica, capace di viaggiare sul sottilissimo limite tra l’esagerato e il troppo e di garantire piena e godibile fruibilità da parte dello spettatore
Frente al dorado, la sensualidad y la parafernalia 'kisch' egipicia, el diseño escenográfico de Italo Grassi, apuesta por emplear elementos mínimos de la estética recurrente; casi monocolor en todos sus elementos, favorecida por la iluminación de Ibán Negrín. En pocas ocasiones como esta se ha podido comprobar la maquinaria escénica del coliseo grancanario con un resultado optimo. Es de esperar que en futuras propuestas se cuente más con estos medios. Muy optima también la dirección escénica de Daniele Piscopo, que supo mover las masas de coros, ballets, extras y solistas con eficacia. La mítica escena de 'La marcha triunfal' –la que más se presta al oropel– está resuelta también con imaginación, por a su operatividad.
Hay que aplaudir la audaz iniciativa de los Amigos Canarios de la Ópera quienes han programado Fedora, de Umberto Giordano, como ópera inaugural de su 56ª edición de la Temporada de Ópera de Las Palmas de Gran Canaria, Alfredo Kraus, 2023. No solo han conseguido recordar y situar en el mapa una temporada de ópera que siempre apuesta por nombres internacionales, sino que también desde un punto geográfico tan alejado del circuito europeo se pueden cuajar propuestas tan interesantes y estimulantes como esta.
La inauguración de la 56ª temporada de Amigos Canarios de la Ópera añadió como ingrediente el reto de representar por primera vez una ópera tan poco habitual en el repertorio internacional como es Fedora, de Umberto Giordano, por lo que supone la escasez de referentes existentes. En lo musical se trata de una obra riquísima de acentos veristas en la que la orquesta incide continuamente en el lustre emocional de la trama contribuyendo a la tensión constante que una historia cargada de traiciones y celos mantiene durante toda la obra
...il lavoro respighiano è stato efficacemente messo in scena con la regia, set e costumi di una delle figure emergenti della regia lirica italiana di questi anni, Daniele Piscopo, in uno spettacolo di grande effetto.
.. Decisamente ammirevole è nel suo insieme lo spettacolo messo in piedi da Daniele Piscopo: gli dobbiamo regia, scenografia e costumi. Curatissima e realistica la singola recitazione, dinamico il movimento degli insiemi, molto belli i costumi, scenografia unica pertinente e saggio impiego di video proiezioni. Teatro allo stato puro, il suo, drammaturgicamente denso e scenicamente intrigante.
Daniele Piscopo, ormai lanciato tra i registi della nuova generazione, è stato chiamato a sostituire una collega che ha dato forfait poco prima che iniziassero le prove. Va detto che lo spettacolo, fluido con movimenti calibrati del coro e bella partecipazione attoriale, è parso frutto di un lungo lavoro, pur essendo concepito in poco più di una settimana: complimenti vivissimi al regista, poiché è in queste situazioni estreme che vien fuori la vera professionalità.
Mención aparte para la notable regia de Daniele Piscopo; el escenario estaba permanentemente enclaustrado por una espiral que lo rodeaba y por un anillo suspendido que generaba distintos espacios, algunos más opresivos y otros más abiertos, según las necesidades de cada acto. El movimiento de los personajes y el diseño de iluminación hicieron el resto, generando un efecto constante de inquietud que terminó de redondear la última apuesta de la temporada grancanaria.
vale sottolineare il valore dell’iniziativa di Bell’Opera Festival che con la produzione Opera Studio di Elisir d’amore ha di fatto portato in scena un prodotto di tutto rispetto, e ancor più, ha offerto l’occasione ai giovani di poter debuttare, in modo particolare a quelli stranieri di cimentarsi con l’opera italiana sul suolo italiano.
Nell’ambito di Bell’Opera Festival, sul palco del Teatro Bello di Milano, è stata rappresentata il 31 ottobre una versione contemporanea del capolavoro di Gaetano Donizetti
Al Teatro Bello di Milano, nella cornice di Bell’Opera Festival, una straordinaria e insolita edizione del capolavoro di Gioacchino Rossini
