Name: Cori di Voci Bianche e Orchestre Giovanili
Start: 2023-10-17T00:00:00.000Z
End: 2023-10-17T00:00:00.000Z
Location: Duomo di Monreale

Organization

Admin

Settimana di Musica Sacra di Monreale

Teatro Massimo di Palermo

Others

Coro di voci bianche del Teatro Massimo di Palermo

Chorus master

Salvatore Punturo

Orchestra

Massimo Kids Orchestra

Conductor

Michele De Luca

Instrumentalist

Organist

Giovanni Battista Vaglica

Organ 1

Organ

Coro di Voci bianche della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana

Massimo Youth orchestra

Riccardo Scilipoti

Cantoria del Teatro Massimo

Giuseppe Ricotta

Cori di Voci Bianche e Orchestre Giovanili

Monreale

Italy

Duomo di Monreale

Cori di Voci Bianche e Orchestre Giovanili: Unum Loquuntur Omnia Piraino (+10 More)

Public

Unum Loquuntur Omnia

2 Motets, op. 65

Cantique de Jean Racine, Op.11

2 Songs, op. 67

2 Songs, op. 47

Veni Sancte Spiritus

Dona nobis pacem

What Sweeter Music

Gloria

4 Pièces, op. 19

Contemporary Mass n. 1 Anima Mundi

Approved

La composizione di Simone Piraino, tratta dalla Missa Populi eseguita nella versione per coro e organo nel 2019 per il Festival InVisibilia di Palermo, parte da una frase dell’Imitazione di Cristo. Una semplice sequenza  accordale, metafora dello scorrere del tempo, si ripete e accoglie motivi tematici ora agli archi, ora ai legni, come circostanze della quotidianità.

Il minimalismo sacro, derivato dalla poetica di Pärt e Gorecki, nel finale si trasforma in moderno linguaggio cinematografico, a tratti epico, come in Max Richter, e sottolinea ciò che la realtà “tutto grida”.

Composto tra il 1864 e il 1865 da Fauré su un testo francese, Verbe égal au Très-Haut di Jean Racine, che, in realtà, è una traduzione dell’inno pseudo-ambrosiano Consors paterni luminis per i mattutini del venerdì, il Cantique de Jean Racine op. 11 si segnala per la trasparenza e l’equilibrio della scrittura corale, caratteristiche queste che informano anche i mottetti, Ave Maria n. 2 op. 67 (1895) e Ave Verum op. 65 (1894).

Eseguito per la prima volta per il festino di Palermo del 2019 dal Coro di Voci bianche e dalla Youth Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, Veni Sancte Spiritus di Giuseppe Ricotta è un inno allo Spirito Santo che tocca le corde più intime della religiosità cristiana attraverso il suono angelico delle voci bianche accompagnate da un’orchestrazione ora intima e riflessiva ora a tratti potente e immaginifica.

Particolarmente suggestivo per la dolce scrittura melodica è Dona nobis pacem del compositore norvegese Frode Fjellheim, mentre What sweeter music di John Rutter, composto nel 1987 su testo di Robert Herrick, è un dolcissimo canto di Natale dalla straordinaria purezza melodica.

Composto in occasione di questa edizione 2023 della Settimana di Musica Sacra, il Gloria di Riccardo Scilipoti, che si segnala per una scrittura ambivalente, caratterizzata da un ritmo incalzante nella prima parte e da un morbido lirismo che informa la sezione centrale, si conclude con strutture ritmiche e nervose.

Dopo Cortège et Litanie op. 19, n. 2, brano dalla composta e sincera religiosità di Marcel Dupré, considerato il “Paganini dell’organo”, il concerto si conclude con Contemporary Mass n. 1 – Anima Mundi che nasce dal bisogno di Giuseppe Ricotta di omaggiare la spiritualità cristiana attraverso la forma antica della Messa in latino, della quale ricalca la forma ma non il linguaggio, facendone una versione contemporanea che prende a prestito spunti dal jazz, dalla musica latina, da quella fusion e dal pop, in una sovrapposizione di generi tenuti assieme mediante l’utilizzo degli artifici compositivi tipici del barocco (contrappunto, canone, imitazione, ecc…). Nei sei tempi che costituiscono la Contemporary Mass (Kyrie, Gloria, Sanctus, Benedictus, Lux Aeterna e Agnus Dei), si alternano solisti con diverse impostazioni vocali (jazz, pop e operistica), in un contrappunto di estetiche distanti tra loro ma che trovano la loro sintesi nella trama narrativa crossover, tipica del linguaggio del compositore.

italiano

Simone Piraino's composition, taken from the  Missa Populi  performed in the version for choir and organ in 2019 for the InVisibilia Festival in Palermo, starts from a phrase from the Imitation of Christ . A simple chordal sequence, a metaphor for the passage of time, repeats itself and welcomes thematic motifs sometimes on strings, sometimes on woodwinds, as circumstances of everyday life.

The sacred minimalism, derived from the poetics of Pärt and Gorecki, in the end transforms into modern cinematographic language, at times epic, as in Max Richter, and underlines what reality "everything shouts".

Composed between 1864 and 1865 by Fauré on a French text, Verbe égal au Très-Haut by Jean Racine, which, in reality, is a translation of the pseudo-Ambrosian hymn Consors paterni luminis for Friday matins, the Cantique de Jean Racine op. 11 stands out for the transparency and balance of the choral writing, characteristics that also inform the motets, Ave Maria n. 2 op. 67 (1895) and Ave Verum op. 65 (1894).

Performed for the first time for the 2019 Palermo festival by the Children's Choir and the Youth Orchestra of the Teatro Massimo in Palermo, Veni Sancte Spiritus by Giuseppe Ricotta is a hymn to the Holy Spirit that touches the most intimate chords of Christian religiosity through the angelic sound of children's voices accompanied by an orchestration that is at times intimate and thoughtful, at times powerful and imaginative.

Particularly evocative for its sweet melodic writing is Dona nobis pacem by the Norwegian composer Frode Fjellheim, while What sweeter music by John Rutter, composed in 1987 with lyrics by Robert Herrick, is a very sweet Christmas carol with extraordinary melodic purity.

Composed on the occasion of this 2023 edition of the Settimana di Musica Sacra, the Gloria by Riccardo Scilipoti, which stands out for its ambivalent writing, characterized by a pressing rhythm in the first part and by a soft lyricism that informs the central section, concludes with structures rhythmic and nervous.

After Cortège et Litanie op. 19, no. 2 , a piece with the composed and sincere religiosity of Marcel Dupré, considered the "Paganini of the organ", the concert ends with Contemporary Mass n. 1 – Anima Mundi which was born from Giuseppe Ricotta's need to pay homage to Christian spirituality through the ancient form of the Latin Mass, of which it follows the form but not the language, making it a contemporary version that borrows ideas from jazz and Latin music , from fusion and pop, in an overlap of genres held together through the use of compositional devices typical of the baroque (counterpoint, canon, imitation, etc...). In the six movements that make up the Contemporary Mass ( Kyrie , Gloria , Sanctus , Benedictus , Lux Aeterna and Agnus Dei ), soloists with different vocal approaches (jazz, pop and opera) alternate, in a counterpoint of aesthetics that are distant from each other but which find their synthesis in the crossover narrative plot, typical of the composer's language.

English

Forestilling krediteringer (Medvirkende & Produktionshold )

Produktionshold

Ensemble