Atto I. Sulle montagne della Svizzera sta per arrivare l’esercito invasore,
perciò gli uomini si fanno forza e le donne pregano; ma all’annuncio della
ritirata dei nemici, esultano. La marchesa di Berckenfield attende in una
capanna vicina che il suo fedele Ortensio valuti se sia il caso di far ritor-
no al castello o se sia meglio andare altrove. Arriva il sergente Sulpizio
che porta notizie di pace e saluta con affetto Maria, la trovatella che è
stata adottata dall’XI reggimento. Sulpizio, a quattr’occhi, dice alla
giovane che ormai è necessario che prenda marito: già i soldati l’han vi-
sta con un corteggiatore. Maria ammette di aver conosciuto un giova-
notto svizzero che proprio in quel momento viene condotto fin lì dalle
guardie perché sorpreso a spiare: è Tonio. Maria lo trae d’impiccio spie-
gando come il giovane, mettendo a repentaglio la propria vita, l’abbia
salvata da una caduta mortale. Intanto è giunta l’ora dell’appello e le
guardie si allontanano. I due giovani si possono finalmente dichiarare
tutto il loro amore quando sopraggiunge Sulpizio che li sorprende: Tonio
non potrà sposare la sua amata, perché Maria dovrà diventare moglie di
un soldato del reggimento. Nel frattempo Sulpizio apprende da Ortensio
che la marchesa di Berckenfield vuol fare ritorno al castello sotto la sua
protezione. Il fatto desta gioia inattesa nel cuore di Sulpizio, che nella
marchesa ritrova la zia di Maria. La vivandiera era stata infatti affidata
al reggimento dal padre morente. Una lettera da allora conservata sul
petto di Sulpizio ne è la prova. La marchesa è decisa a prendere con sé la
nipote: piangente e compianta da tutti i soldati, Maria lascia il suo reg-
gimento. Intanto Tonio, intenzionato più che mai a guadagnarsi la mano
della bella vivandiera, si è arruolato, per apprendere subito dopo che
Maria non potrà comunque sposarlo, perché ormai sotto tutela della zia.
Atto II. Maria abita ora in casa della zia ma non riesce ad abituarsi alle
maniere aristocratiche che la nuova vita le impone. Mentre si lamenta
per la sua malasorte, arrivano all’improvviso i soldati del reggimento a
farle visita. Tra di loro c’è Tonio che nel frattempo ha fatto carriera e si è
guadagnato l’alta uniforme. Maria ordina ad Ortensio di accompagnare i
compagni nel parco e di offrir loro del vino, quindi assapora il piacere di
essere ancora con Sulpizio e Tonio. Ma sopraggiunge la marchesa che
tronca ogni speranza amorosa dicendo come ormai la nipote sia stata
promessa al duca di Krakentorp. Maltrattato dalla marchesa, Tonio se
ne va e si ritira anche Maria, su ordine della zia. Rimasta sola con Sulpi-
zio, la nobildonna chiede il suo aiuto per convincere la fanciulla ad ar-
rendersi alle nozze aristocratiche e gli svela come Maria non sia in realtà
sua nipote, ma sua figlia, nata da un matrimonio clandestino. Messa al
corrente della verità, Maria si arrende al volere della madre e, giunta la
futura suocera con la sua corte di dame e cavalieri, si accinge a firmare il
contratto. Nel salone fanno irruzione Tonio e i suoi commilitoni. Ai nobi-
li invitati Maria narra la sua singolare storia e, nonostante tutto, dice di
essere ugualmente decisa a sacrificarsi per soddisfare i desideri della ma-
dre. La marchesa però, impietosita e incurante dello scandalo, recede da-
gli accordi con la duchessa e, nel tripudio degli amici del reggimento, be-
nedice le nozze tra Maria e Tonio