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Linee d’aria
Дял
Orvieto Festival della Piana del Cavaliere (2023)
В ролите:
17 септември 2023 (1 изпълнения)
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Linee d’aria by Fiorenza, Leo, L., от (2023/2023), Teatro Mancinelli, Orvieto, Italy

Изберете РаботаConcerto No. 5 (Concerto N.5), Fiorenza

Ансамбъл

Съпродуцент

Note di sala Nicola Fiorenza Concerto n.5 in si bemolle maggiore per violoncello, archi e basso continuo Fiorenza, tra tutti i compositori napoletani attivi nella prima metà del Settecento, è quello che ci ha lasciato il maggior numero di concerti. Egli rappresentava la terza generazione operante in questo campo. Tra i suoi predecessori figurano Alessandro e Francesco Scarlatti, Francesco Barbella, Francesco Mancini, Domenico Natale Sarro, Giovanni Antonio Guido e Michele Mascitti. I concerti di Leonardo Leo, Nicola Porpora e Francesco Durante, più anziani di Fiorenza, sono stati scritti successivamente. Fiorenza è fedele alla tradizione napoletana e utilizza perlopiù le forme in quattro movimenti, impiegando talvolta nel secondo movimento la tecnica del contrappunto lineare. A differenza delle opere dei suoi coevi, nei suoi concerti la tessitura omofonica è nettamente dominante, e nella costruzione dei singoli movimenti si affida solitamente alla forma del ritornello. Nonostante queste caratteristiche innovative, Fiorenza non cedette alla cosiddetta “febbre vivaldiana”; i suoi concerti non sono saturi dello stile del celebre veneziano nella stessa misura in cui lo sono le opere di compositori più anziani, come Angelo Ragazzi, Francesco Berbella o Giuseppe de Majo, per non parlare delle opere della generazione più giovane. Stilisticamente, il punto di riferimento più vicino a Fiorenza sono i concerti di Leonardo Leo, Nicola Porpora e Francesco Durante. Compositori più giovani come Niccolò Jommelli e Giovanni Battista Pergolesi adottarono la tessitura semplificata e le forme di ritornello, ma optarono chiaramente per il modello veneziano del concerto in tre movimenti evitando il contrappunto lineare. Conoscendo più da vicino le opere di Fiorenza non si può che concordare con il postulato di Robinson secondo cui, per il suo contributo allo sviluppo del concerto e della sinfonia, meriterebbe una maggiore considerazione da parte della critica musicologica. Si può anche confermare l’affermazione di Olivieri secondo cui molti dei concerti dell’“Haydn napoletano” possono essere considerati come esempi eccellenti di quel genere, senza dubbio meritevoli di una più attenta analisi. Leonardo Leo Concerto n.2 in re minore per violoncello, archi e basso continuo Il compositore napoletano del XVIII secolo Leonardo Leo, noto soprattutto per le sue opere e la sua musica sacra, ha contribuito con alcune opere strumentali finemente realizzate, idiomatiche e deliziosamente inventive, ad ampliare il repertorio solistico per violoncello con i sei concerti per violoncello della fine degli anni Trenta del XVIII secolo. La scrittura melodica mostra lo stile coinvolgente di un abile compositore d’opera, e allo stesso tempo i movimenti lenti emanano una gamma emotiva alla stregua delle arie più sublimi del periodo. Sebbene la scrittura possa essere piuttosto impegnativa per il solista, in queste opere Leo non punta esclusivamente allo sfoggio virtuosistico e a sottolineare le capacità tecniche del solista, ma cura al contempo l’orchestrazione; l’orchestra svolge un ruolo complementare, configurandosi come un vero e proprio partner: la sua funzione è strettamente integrata con quella del solista. Michele Marco Rossi Classe 1989, si è affermato come uno degli interpreti di maggior riferimento per la musica di oggi. Nel suo lavoro a stretto contatto con i maggiori compositori del nostro tempo e ha già ampliato significativamente il repertorio del violoncello, passando dalla musica strumentale al teatro d’avanguardia, musica elettronica e installazioni video. Realizza le prime esecuzioni assolute di pezzi solistici di Georges Aperghis, Ivan Fedele, Bernhard Gander, Fabio Vacchi, Alessandro Solbiati, Lucia Ronchetti, Noriko Baba, Filippo Perocco, Matteo Franceschini, Vittorio Montalti, Federico Gardella, Zeno Baldi, Pasquale Corrado tra i moltissimi. Di Salvatore Sciarrino esegue la prima assoluta di Linee d’aria per violoncello e orchestra composto per lui, e Ivan Fedele gli dedica il suo 3° Concerto per Violoncello e Orchestra. Collabora con Enno Poppe, Helmut Lachenmann, Unsuk Chin, Klaus Huber, Ennio Morricone. Rossi porta i suoi recital solistici in tutte le principali stagioni concertistiche italiane, realizza la prima assoluta del 2° Concerto per Violoncello e Grande Orchestra di Luis de Pablo con l’Orchestra del Comunale di Bologna diretta da Oksana Lyiniv e di Adagio e Minuetto variato di Goffredo Petrassi con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius, ed esegue Seven Words di Sofia Gubaidulina diretto da Kent Nagano con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Nella sua attività costruisce anche progetti trasversali collaborando con Andrea Camilleri, Valerio Magrelli, Nicola Piovani, e con alcuni dei principali ensemble italiani e all’estero, viene regolarmente invitato per interventi musicali e divulgativi su Rai Radio3 e nel 2022 l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali gli conferisce il Premio Abbiati del Disco per la sua registrazione dell’integrale della musica per Violoncello di Ivan Fedele (ed. Kairos). Dal 2023 collabora con la rivista Archi Magazine curando una nuova rubrica di sue conversazioni con i maggiori compositori del nostro tempo, portando avanti un progetto trasversale di approfondimento e diffusione dell’espressione contemporanea davanti al pubblico più disparato, dalle stagioni concertistiche tradizionali ai festival di sperimentazione, al giovane pubblico delle scuole e alla radio.
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