Name: Tau Trio
Start: 2020-08-10T00:00:00.000Z
End: 2020-08-15T00:00:00.000Z
Location: Chiesa Di Santa Maria Assunta

Organization

Admin

Orvieto Festival della Piana del Cavaliere

Others

Tau Trio

Instrumentalist

Tommaso Santini

Violin

Giorgia Lenzo

Viola

Jacopo Gianesini

Cello

Cellist

Violist

Violinist

Configni

Italy

Chiesa Di Santa Maria Assunta

Pereto

Public

Private

Serenade in C major

String Trio in C minor, Op.9 No.3

String Trio in C Major

Delfina Gago

Approved

Note di sala
...melius deficere quam abundare...?
La tentazione è forte, quando si considera la
formazione del Trio d’archi, di pensare a una
sorta di “quartetto senza un violino”. E d’altronde il dipanarsi dell’opera di molti compositori (tra cui quelli in programma oggi) ci darebbe ragione, avendolo essi impiegato come
trampolino di lancio preparatorio prima di affrontare il genere aulico per eccellenza del
Quartetto d’archi.
Fu così per Ludwig van Beethoven, che prima di darsi alla composizione dei celeberrimi 6 quartetti dell’op.18 si dedicò per ben tre
volte al Trio per archi, in un crescendo di padronanza compositiva, formale e stilistica
coronato dai tre Trii dell’op.9, composti nel
biennio 1797-98.
Lo stesso può dirsi di Ernő Dohnányi, che pur
avendo già dato alle stampe pochi anni prima
un Quartetto, segnò con la Serenata per Trio
d’archi del 1902 la conquista di una voce compositiva personale, convogliata negli anni
successivi, tra le altre cose, in due meravigliosi Quartetti.
Infine Jean Francaix, che avendo tastato il
terreno nel 1933 con il suo Trio à cordes compose negli anni seguenti una decina brani cameristici da 4 a 9 esecutori, per la maggior
parte comprendenti strumenti a fiato ma tra
cui compare, immancabilmente, un Quartetto per archi.
Viene da chiedersi allora: perché scegliere di
dare spazio al Trio per archi - un genere per
sua stessa natura ancillare, minore rispetto a
un “di più” venturo? Semplicemente perché
nonostante la loro natura e funzione preparatoria, molti di questi trii (e certamente i brani
in programma quest’oggi) sono in sé e per sé
dei capolavori:
• la Serenata op.10 è traboccante di energia
- a tratti solare ed estroversa (come nei
movimenti estremi), a tratti interiore e
sensuale (come nel tema con variazioni),
sempre rinnovata nel continuo flusso di
idee musicali, tra cui alcune delle più immediatamente “parlanti” che Dohnanyi
abbia composto;
• il Trio op.9-3 è uno degli esempi più intensi
e sinceri del “do minore” beethoveniano -
la tempestosità delle idee melodiche e ritmiche che lo popolano, e la cogenza del loro inseguirsi nel respiro compatto della forma ce lo fanno affiancare ad altri celebri
brani in do minore quali la Sonata “Patetica”, la Quinta Sinfonia, il terzo Concerto per
Pianoforte;
• il Trio à cordes colpisce per la costante invenzione strumentale e armonica, quasi
una sorta di caleidoscopio sonoro, e nel
suo virtuosismo coloristico (profondamente debitore del tardo impressionismo francese) è capace di esprimere un’affilatissima ironia come un senso di profonda estasi contemplativa.
Più in generale però, l’universo sonoro del Trio
d’archi, per quanto vicino a quello del Quartetto, si distingue per un suo equilibrio personale:
proprio in virtù di quel “pezzo mancante”, esso
oscilla costantemente tra pienezza e rarefazione, tra unione e separazione delle sue componenti; e là dove i compositori di diverse epoche e sensibilità abbiano saputo riconoscere e
mettere a frutto queste qualità, noi all’ascolto
ritroviamo il fascino unico di questa formazione, e del repertorio a lei dedicato.
J. Gianesini

italiano

Tau Trio by Dohnányi, E., Beethoven, Françaix, Alates (2020/2020), Chiesa Di Santa Maria Assunta, Configni, Italy

Etenduse krediiti (Näitlejad ja meeskond )

Instrumentatsioon

Ansambel

Programm, teave ja kokkuvõte

Lisalugemist

Esinemiskuupäevad ja -kohad

Etenduspaigad