Micheletti porta in dote non solo una voce importante, brunita e ampia, di bel colore schiettamente baritonale, ma anche il suo carisma di interprete... L’attenzione alla parola, lo scavo sui colori e sul peso da conferire a ciascuna frase si uniscono a un fraseggio vario, a un accorto uso delle dinamiche, nonché a una magnetica presenza scenica. Il ritratto che ne sortisce è pienamente convincente, nel raccontare la doppia natura di Rigoletto: la deformità esteriore - espressa da Micheletti in modo misurato ma efficacissimo - è anche specchio dell’abbruttimento interiore del personaggio, tuttavia riscattato dalla passione e dall’amore che prova per l’unica figlia.
Il conte di Luna di Luca Micheletti gode evidentemente del produttivo trascorso di attore del cantante. Ogni attimo sul palco viene sfruttato, non un singolo movimento è lasciato al caso. La stessa cosa può essere detta dal punto vista vocale, il controllo dell’emissione impeccabile permette di cesellare ogni sillaba
Verdi's opera of love and politics returns in Nicholas Hytner's production
ixteenth-century Spain resembles a prison or a madhouse in Nicholas Hytner’s Royal Opera production of Don Carlo, first seen in 2008, now on its third revival. Though it has its flaws, it reminds us of the innate bleakness of Verdi’s vision, with its irresolvable clashes between church and state, liberalism and oppression, politics and desire.