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D: Alberto Jona
C: Marco Alibrando
Atlikėjai: Gustavo CastilloStefano ParadisoGabriele MangioneJason KimMary Elizabeth WilliamsSerena FarnocchiaGosha KowalinskaVeronica SimeoniKwangsik ParkElena Dragone MalakhovskayaDavide Lando
Teatro Coccia di Novara all’Anfiteatro di Sordevolo – Aida

“Fra le parti principali non fatica ad emergere l’Amonasro di Gustavo Castillo, voce di baritono forse più lirica che drammatica, ma con un canto sempre pulito e capace di mettersi in luce nel duetto con Aida del terzo atto per rigore stilistico e belle arcate vocali.“

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06 liepos 2024www.connessiallopera.itAlessandro Mormile
Novara, Teatro Coccia: “Aida” (cast alternativo)

“Entusiasma per giovanile vigore e per sprezzo del rischio l’Amonastro di Gustavo Castillo. Diaframma d’acciaio, polmoni da sub e suoni sfogati sprezzano i rischi che pur potrebbero annidarsi nelle pieghe della veemenza del suo canto.“

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08 liepos 2024www.gbopera.itGiorgio Audisio
Il Brutto Anatroccolo
D: Davide Garattini Raimondi
C: Aram Khacheh
Atlikėjai: Nicola CiullaNicola CiullaFrancesca PuscedduDaniela CollicaFrancesca MercurialiEleonora FilipponiStefano ParadisoNicola Di Filippo
Pasaulinė premjera
Il brutto anatroccolo – Teatro Coccia, Novara

"Una particolare menzione merita la bravissima Francesca Pusceddu, dotata di un piacevole colore vocale e che sa rendere al meglio l’arietta: “Un giorno sarai un grande soprano”. "

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10 kovo 2024www.operalibera.netMarco Faverzani e Giorgio Panigati
D: Marco IacomelliCostanza FilaroniMassimiliano Perticari
C: Marco Alibrando
Atlikėjai: Enea LorenzoniMarta NoèGiulia DiomedeGiulia DiomedeStefano ColliStefano ColliLeonardo PesucciSilvana Isolani
Pasaulinė premjera
Novara, Teatro Coccia – Ami e Tami

Tornare bambini grazie alla musica. Al Teatro Coccia di Novara è andata in scena con un bel successo una versione contemporanea della fiaba di Hänsel e Gretel. Ami e Tami, questo il titolo del lavoro del compositore americano Mátti Kovler, scritto vent’anni fa, quando il musicista ne aveva appena 17, e che continua a conservare una freschezza e una piacevolezza immutate. Si tratta di un lavoro che si muove a cavallo tra opera e musical, con una scrittura colta, ricca di melodia, di gradevole ascolto, che echeggia Gerswhin, Puccini, a volte lo Shostakovich delle Jazz suite. La nuova orchestrazione, commissionata dal teatro, ha trovato efficace restituzione nei bravi strumentisti del Dèdalo ensemble, storico gruppo bresciano dedito alla musica contemporanea, qui diretto con mano ferma, attenzione al canto e bel ritmo teatrale dal giovane e solido Marco Alibrando. Il lavoro, che alterna parti cantate a parti recitate, nasce facendo perno sull’alchimia di parole e suoni: a detta dell’autore, ha funzionato in inglese, ebraico e russo, ma funziona molto bene anche in italiano. Questo, grazie alla riscrittura creativa di Andrea Ascari, che mette nel testo opportuni riferimenti all’attualità e riesce a trovare immagini poetiche che trasmettono il significato e lo spirito dell’opera. Quest’ultimo, come in ogni fiaba che si rispetti, si risolve nell’appello a mantenere viva in noi la fantasia, a sognare, a emozionarci proprio come accadeva quando, bambini, ascoltavamo le favole dalla voce dei nostri genitori. Vivace e indovinata la regia di Marco Iacomelli, affiancato da Costanza Filaroni e Massimiliano Perticari; bellissimi i costumi di Francesca Sartorio e Flavia Ruggeri; simpatiche le coreografie di Ilaria Suss, suggestive le luci di Ivan Pastrovicchio. Bravissimi tutti gli interpreti, forgiati dalla Scuola del Teatro Musicale del Coccia, a cominciare dai protagonisti Ami (Enea Lorenzoni) e Tami (Marta Noé): brillanti nella recitazione, intonati e precisi nel canto. Così come gli adulti Giulia Diomede (Mamma/Strega), Stefano Colli (Papà/Orco), Leonardo Pesucci (Imf) e Silvana Isolani (Nonna). Impeccabile il coro di voci bianche del Coccia istruito da Paolo Beretta e Alberto Veggiotti. Applausi entusiasti soprattutto dal pubblico di bambini e ragazzi, letteralmente incantati dallo spettacolo.

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03 gruodžio 2019www.connessiallopera.itFabio Larovere
Le nozze di Figaro
D: Costanza Filaroni
C: Cesare Della Sciucca
Atlikėjai: Sara IntagliataFilippo RotondoGabriele D'OrazioLaure KiefferMarina Ogii
Novara: LE NOZZE DI FIGARO – Wolfgang Amadeus Mozart, 10 marzo 2019

Della Sciucca, infine, ha diretto con polso sicuro e tenendo ben strette le briglie un palcoscenico insolito in cui si sono destreggiati a meraviglia sia per la recitazione che per il canto i bravi solisti, ridotti per esigenza drammaturgica a cinque elementi: oltre al baldanzoso Figaro di Gabriele D’Orazio, dotato di bella voce e verve, la sognate e intensa Contessa di Sara Intagliata, la pepata Susanna di Laure Kieffer che ha avuto il suo momento magico nell’aria “De’ vieni non tardar” e l’autorevole ed impettito Conte di Filippo Rotondo a cui si è aggiunto l’adolescenziale, simpaticissimo Cherubino di Marina Ogii.

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Madama Butterfly
D: Renato Bonajuto
C: José Miguel Pérez-Sierra
Atlikėjai: Francesca SassuYo OtaharaAnna MalavasiEleonora FilipponiValerio BorgioniOronzo D'UrsoAngelo VecciaGiacomo MediciMarco MigliettaXiaosen SuEmil AbdullaievEmil Abdullaiev
Novara, Teatro Coccia - Madama Butterfly

Funzionali tutti gli altri: Eleonora Filipponi, una Kate Pinkerton di esuberante personalità [...]

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21 sausio 2024www.connessiallopera.itA. Mormile
Il barbiere di Siviglia
D: Alessio Pizzech
C: Nicola Paszkowski
Atlikėjai: Bechara MoufarrejAlfonso ZambutoDiego SaviniDavide FranceschiniLaura VerrecchiaAlessia MartinoWilliam HernandezEugenio Di LietoSimona MarzilliMáriam GuerraLorenzo BarbieriFederico CucinottaAndrea GambuzzaDavide FranceschiniDiego SaviniMassimiliano Svab
BARBIERE DI SIVIGLIA -Teatro Coccia – NOVARA

"...il tutto condito con giovanile freschezza e parecchie gags e movenze allusive, come per Berta, qui più che efficacemente interpretata da Máriam Guerra Chamorro, che non perde occasione per ‘tentare’ i vari protagonisti invitandoli a sculacciarla e non perde neppure occasione per una tentata danza con Rosina."

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www.scrissidarte.itRenzo Bellardone
Le nozze di Figaro
D: Giorgio FerraraPatrizia Frini
C: Erina Yashima
Atlikėjai: Vittorio PratoFrancesca SassuEmanuela BisceglieLucrezia DreiSimone Del SavioAurora FaggioliIsabel De PaoliIon SancuJorge Juan MorataRiccardo BenlodiEleonora BoarettoJonathan Kim
Eleonora Boaretto - Barbarina

Nel piccolo ruolo di Barbarina, Eleonora Boaretto si impone per il fascino timbrico e la toccante vena patetica della cavatina.

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15 vasario 2019www.apemusicale.itAntonino Trotta
Eleonora Boaretto - Barbarina

Tra i ruoli secondari, un plauso particolare va alla Barbarina di Eleonora Boaretto che a una notevole verve scenica unisce un magnifico smalto musicale e una solida tecnica. La giovane cantante sta dando prova di una costante crescita musicale: abbiamo a che fare con una voce di prim’ordine che ci auguriamo di sentire presto in parti principali.

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15 vasario 2019www.operaclick.comLodovico Buscatti
Gianni Schicchi
D: Davide Garattini Raimondi
C: Matteo Beltrami
Atlikėjai: Federico LonghiFrancesco Paolo VultaggioEleonora BoarettoSabrina SanzaNikolina JanevskaAntonella Di GiacintoMauro SecciGiuseppe Di GiacintoRiccardo BenlodiClaudia UrruSara IntagliataMatteo PiliaMario TathouhVsevolod IshchenkoFabio LamattinaFilippo RotondoAngela SchisanoIsabel Lombana MariñoDavide RoccaDavide Rocca
Eleonora Boaretto - Lauretta

Eleonora Boaretto, giovane soprano promessa del bel canto che dolcemente interpreta Lauretta e in "O mio babbino caro" raggiunge l’emozione con buona estensione vocale, espressività e colore gradevole; piacevole anche in scena sull’altalena e poi in simbiosi con papà Gianni e amorevolmente con Rinuccio.

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14 gruodžio 2018www.operaworld.esRenzo Bellardone
Eleonora Boaretto - Lauretta

Benissimo la fresca e pimpante Lauretta di Eleonora Boaretto, dal timbro chiaro che bene individua la ragazzina nella perorazione “Oh mio babbino caro” cantata dondolandosi sull’altalena, un momento poetico e anche un po’ surreale assai apprezzato dal pubblico.

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14 gruodžio 2018impiccioneviaggiatore.iteatridellest.comAndrea Merli
Carmen
D: Sergio Rubini
C: Matteo Beltrami
Atlikėjai: Alisa KolosovaAzer ZadaValeria SepeSimón OrfilaEleonora BoarettoGiorgia GazzolaPaolo Maria OrecchiaDidier PieriGianluca LentiniLorenzo Grante
Eleonora Boaretto - Frasquita

Interessant war die Besetzung von Frasquita und Mercedes mit der blutjungen, höhensicheren Eleonora Boaretto.

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10 spalio 2017deropernfreund.deEva Pleus
Eleonora Boaretto - Frasquita

Particolarmente apprezzata dal numerosissimo pubblico la freschezza vocale e precisione musicale di Eleonora Boaretto come Frasquita. Il giovane soprano, che sta avviando una promettente carriera artistica, ha dato prova di una innata spigliatezza scenica, di garbo nello stile e di un’invidiabile facilità e brillantezza nelle note più acute. Qualità da ascrivere, oltre alla bellezza della voce, anche ad un’ottima tecnica.

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08 spalio 2017www.operaclick.comLodovico Buscatti
Le convenienze ed inconvenienze teatrali
D: Renato Bonajuto
C: Giovanni Di Stefano
Atlikėjai: Carolina LippoPaolo IngrasciottaDidier PieriAndrea Vincenzo BonsignoreStefano MarchisioDario GiorgelèJuliusz LoranziSimone AlberghiniLorrie GarciaEleonora Boaretto
Eleonora Boaretto - Luigia

Frizzante e freschissima in scena Eleonora Boaretto (Luigia), la figlia di Agata, tanto per capirci, che ha mostrato nel canto un delicato gusto musicale e una voce limpida, molto ben gestita

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20 lapkričio 2022www.operaclick.comBarbara Catellani
Eleonora Boaretto - Luigia

Luigia è ben resa da Eleonora Boaretto, soprano leggero dalla vocalità luminosa. Sempre pertinente in ogni suo ingresso, si distingue anche per un piglio scenico colorito: infatti, è capace di ben interpretare la figlia che vive all’ombra dell’ingombrante madre e l’aspirante cantante che sa che è necessario emanciparsi dalla genitrice.

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11 lapkričio 2022www.artinmovimento.comAnnunziato Gentiluomo
La Tempesta
D: Roberto Catalano
C: Francesco Cilluffo
Atlikėjai: Hila BaggioRory MusgraveNikolai ZemlianskikhRichard ShaffreyGiorgi ManoshviliJade PhoenixGiulio PelligraDan D'SouzaGianluca MoroEmma Juengling
Wexford Festival Opera 2022 Review: La Tempesta

Once upon a time, a magician named Prospero was overthrown and expelled from his kingdom by his brother Antonio. He eventually found refuge, with his daughter Miranda, on a small island that belonged to an evil sorceress called Sicorace, whom he imprisoned in a rock, then turned her monstrous son, Calibrano, into his slave. Using his powerful magic, he then commanded the spirit Ariele to conjure up a storm so that a passing ship containing Antonio and his conspirator friends are shipwrecked on his island. Revenge is in the air! So begins Fromental Halévy’s 1850 opera “La Tempesta,” to a libretto by Eugène Scribe. A Very Different Narrative If you are expecting this to be an opera based closely on Shakespeare’s “The Tempest,” then be prepared to be disappointed. The title is the same. The contextual background is the same. The characters, for the most part, are the same. Even the ending, in which all is amicably resolved, is in line with Shakespeare’s play. The intervening narrative, however, heads off in a new direction, albeit still interwoven with certain aspects of the original storyline. Calibrano’s mother, the evil Sicorace, who is not present in the play, has an active role in the opera. She plans to escape her imprisonment with the aid of magic flowers, which she gives to Calibrano. He subsequently betrays her and uses them to imprison Ariele in a tree and then to kidnap Miranda, whom he plans to rape. Unfortunately for him, his plan comes to naught. He is waylaid by the shipwrecked sailors and ends up in a drunken stupor, which allows Miranda to escape. But Sicorace has not finished. She convinces Miranda to kill Fernando, but again she is foiled as Fernando reacts in time as Miranda is about to stab him. Love them resumes its happy course. Moreover, the profiles of the characters are altered. Calibrano and Ariele play more significant roles than in Shakespeare’s play, while the director of events, Prospero, often fades into the background. Antonio, Alfonso, and others are often reduced to little more than incidental characters or are completely eliminated. In fact, comparisons with Shakespeare’s original play lead nowhere and only frustrate, confuse, or send the mind wandering down rabbit holes; far better to forget Shakespeare completely and engage with Halévy’s opera on its own terms, as a distinct work, no matter how difficult that may prove to be. Catalano’s Tangential Approach The director, Roberto Catalano, rather than making the narrative the central focus of presentation, took a tangential approach by basing his reading on Prospero’s motivation: it is not revenge he is seeking but healing. Only by facing the traumatic events of his past will he and the other characters be able to engage positively with the future. So, by bringing his enemies to the island, Prospero is attempting to confront his past by rebuilding his memory of the events that brought him there. The island, therefore, becomes a construction site in the present. To this end, the scenographer, Emanuele Sinisi, created sets that attempted to lead the audience’s understanding in this direction. There was a large wall with a gaping hole and a cement mixer and bricks next to it, over which was written “Nostalgia.” The past has to be retrieved, rebuilt, and understood so that harmony can be restored. Moreover, Prospero is the architect, whose guiding hand is responsible for directing all the events that take place on the island. His aim is to enable the other characters to face their own pasts and their own traumas so that they, too, can move forward. Miranda, for example, is dressed as a young girl in costumes designed by Ilaria Ariemme. Prospero has infantilized her, and she has remained a child. Only through meeting the unbridled lust of Calibrano and the pure love of Fernando can she break free of the past and move forward as a fully-formed adult. Calibrano is presented as a negative mirror image of Prospero, a repository of all that he has rejected and repressed. In a clear piece of symbolism, Ariemme presents him in a brown costume, while Prospero is presented in a white costume. In rejecting his mother’s demands to release her, Calibrano is freeing himself and taking responsibility for his own future. Without doubt, Catalano’s reading was complex, and it would have been difficult to understand without his program notes. While his interpretation did not detract from the central narrative, which is fairly straightforward and easy to follow, his reading would have been bypassed by those in the audience who had not read them. Moreover, the staging, with its difficult-to-comprehend, subtle symbolism, added a further level of difficulty. Yet with sufficient reflection, they do reveal their meaning. Thus, what initially appeared to be an indulgent, obtuse reading turned out to be a fine, well-staged interpretation, one worthy of the necessary effort needed to appreciate it. Musically Inconsistent Halévy is today largely remembered for “La Juive,” one of the cornerstones of French grand opera. “La Tempesta,” however, is an opera on a smaller scale, with a notable Italian influence on its musical structure. It consists of a prologue and three acts rather than five acts, and although there are choral numbers, they are not on the same scale as those found in French grand opera. Musically, the opera has its moments, with fine arias for Calibrano, Prospero, Stefano, and Miranda, and a pleasing duet for Miranda and Fernando. Dramatically, however, it does not possess the strength to carry the less-than-convincing narrative, nor does it have the punch and sharpness to absorb the full attention of the audience or to engage the emotions on more than a superficial level. Instead, the score is enjoyable and entertaining, if somewhat uneven, but lacks depth and a distinct identity, and as such, is unlikely to remain in the memory. The conductor, Francesco Cilluffo, however, managed to draw out the work’s full dramatic potential from the Orchestra of Wexford Festival Opera with an energetic yet finely calibrated performance that emphasized its dynamic and rhythmic contrasts. He also maintained a pleasing musical balance, which afforded the singers the necessary space and support to perform. The Singers Steal The Show With the direction failing to convince many of the audience, and the inconsistent score often unable to rise above the average, it was left to the singers to rescue the evening. Fortunately, all sang well, with one singer producing a performance of real quality. That singer was the Georgian bass Giorgi Manoshvili, who was cast as Calibrano. He wowed the audience with his deep, richly colored, resonant voice, which at times felt as if he were enveloping you in a warm, impregnable veil of sound. The voice also has a pleasing degree of versatility, allowing him to deliver wonderfully crafted lines, move seamlessly up and down the scale, and take in leaps without error or any sense of anxiety. His Calibrano was a slow-witted beast, who tended to plod and move slowly around the stage, which suited the character perfectly. The role of Prospero was not given sufficient weight by Scribe. The impression that he was the circus master overseeing and controlling events was never truly established; the baritone Nikolay Zemlianskikh, who was cast in the role, was always going to struggle. However, he certainly gave it a good shot and impressed with a well-sung, sensitive performance. He possesses a secure voice with a pleasing timbre, which he used intelligently to develop his character. Last year, soprano Jade Phoenix was a member of the Wexford Factory Program. Such has been her progress over the past year, that not only did she not look out of place in one of the festival’s main operas, but cast in the role of Ariele, she produced one of the evening’s standout performances. The increased confidence she brings to the stage was particularly noticeable, as was the strength of her acting, which impressed. Over the last 12 months, her technique has certainly matured: there is a greater degree of security in her singing, her coloratura has blossomed, lines are constructed with a greater degree of detail and subtlety, and her depth of expression has developed significantly. Soprano Hila Baggio delivered a professional, well-crafted performance in the role of Miranda. Clearly aware that it was not the perfect role for her voice, she was able to skillfully compensate so that it never became a serious issue. For example, she limited the risks she took with passages of coloratura, but at the same time still managed to make them sound fresh and vibrant whilst restricting the emission of awkward sounds. Her portrayal of Miranda as a child was reasonably convincing, while her transformation, through the love of Fernando, into a young adult was well-presented. Tenor Giulio Pelligra produced a lyrically pleasing performance as her ardent suitor Fernando, and given that the music he had to work with was, at times, fairly insipid, he did not do a bad job. The duets with Miranda did, however, give him the opportunity to display greater ardor. Tenor Gianluca Moro, cast as Stefano, caught the attention with his confidently sung drinking song and was successfully able to show off his vocal versatility. Although mezzo-soprano Emma Jüngling was cast as Sicorace, which is an off-stage role, she made the most of the opportunity with a well-sung performance that showed off the beauty of her voice. The remainder of the cast, comprising baritone Rory Musgrave as Alonso, Richard Shaffrey as Antonio, and Dan D’Souza as Trinculo, all produced strong performances. Overall, “La Tempesta” was pleasant enough, but it is certainly not a neglected masterpiece. The music just does not have the dramatic strength or immediacy to hold the attention, except on a superficial level. Although I enjoyed Catalano’s byzantine interpretation, it was clear that many in the audience had little idea as to what was going on beyond the simple narrative. Unfortunately, this is always a possibility when a director relies on program notes to make a production accessible! However, wonderful performances from many of the singers ensured that the audience went home satisfied.

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16 lapkričio 2022operawire.comAlan Neilson
La Tempesta at Wexford Festival Opera: Shakespeare’s enchanted island gets a youthful and slick spin

<<La Tempesta at Wexford Festival Opera: Shakespeare’s enchanted island gets a youthful and slick spin […] Directed by Roberto Catalano and conducted by Francesco Cilluffo, production values are high>>

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24 spalio 2022www.independent.ieKaty Hayes
Nabucco
D: Pier Luigi Pizzi
C: Gianna Fratta
Atlikėjai: Amartuvshin EnkhbatTatsuya TakahashiMarko MimicaRebeka LokarSofia JanelidzeGjorgji CuckovskiMadina Karbeli
Novara - Teatro Coccia: Nabucco

Squillante, ma molto equilibrato, l’Ismaele di Tatsuya Takahashi. Evitando ogni possibile retorica guerriera legata al personaggio, il tenore ha espresso sincerità di affetti per i sentimenti amorosi provati dal nipote del re di Gerusalemme.

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25 vasario 2018www.operaclick.comLodovico Buscatti
Don Pasquale
D: Salvatore Sito
C: Roberto Gianola
Atlikėjai: Yesol ParkMichele GoviYuxian LiuRanyi JiangSemen Basalaev
NOVARA, COCCIA D’ESTATE 2022: “DON PASQUALE”

Nella compagnia di canto, di certo una performance all’altezza della sua carriera ci offre Michele Govi, baritono poliedrico, dalla solida e omogenea vocalità. Il suo è, nel senso migliore del termine, un Don Pasquale di tradizione, quindi perfettamente inserito nel contesto

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26 liepos 2022www.gbopera.itWILLIAM GIUSEPPE COSTABILE CISCO
Novara, Opera – Coccia d’Estate – Don Pasquale

Ed ecco che il regista, facendo perno sul protagonista, impersonato sulla scena dal bravissimo Michele Govi, l’unico cantante maturo e di esperienza consolidata, capace di catalizzare l’attenzione su di sé non solo per la disinvoltura scenica ma anche per una solidità di mezzi vocali che ne conferma l’alta professionalità, costruisce un percorso registico che permette anche ai giovani di minor esperienza di venir coinvolti in un dinamico e spiritoso fluire narrativo che non si abbandona mai alla farsa.

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23 liepos 2022www.connessiallopera.itAlessandro Mormile
D: Renato Bonajuto
C: Fabrizio Maria Carminati
Atlikėjai: Charlotte-Anne ShipleyAlessandro ArnoldoAlessandra AdornoLuciano GanciRagaa EldinGraziano DallavalleSaverio PuglieseStefano MarchisioStefano MarchisioFrancesco LandolfiGraziano DallavalleStefano Lo ReFrancesco SalsiNicola TassoniPaola DiamantiCostanza ScanaviniSilvia MaffeisAnna PecoraEleonora LiuzziAntonio LubianiLorenzo TagliazucchiAndrea MarrasSara SottolanoKripa KlestEnrico CataleMonica VatriniMarcello SalvioniErica MasonNicoletta PignataroClaudio GiacomazziNicolò NigrelliClaudia StercalSophie NorbyeAndrea SalaNicola ZilianiMassimo ClavennaMaurizio SalettiAlessia Dall’astaMarco AmbrosiniLuca TognonFabio RizziDamiano BertasaAlessandro MogliaAndrea MediciMassimiliano DentiArianna AzzoliniEzio RovettaDimer MaccaferriEnrico De MilitoMattia GalloAlberto PedrettiDonato GrilloPaolo GrillenzoniTommaso ScopsiStefano BarbatoGiovanni NardoFrancesca VirgilioRebecca BadaloniIris BertoleroMaddalena BignottiFrancesca BottacchiInes BovaMatilde CastigliaEdoardo CavallazziGiulia CavallazziVirginia CecchinatoViola CunegoNeva De MitriViola Di DonnaSoujoud GharbAegon GjecajAena GjecajMoreno GolubovicLudovica LibralatoCielo LopezSara MoranaGiulia MassettiMatilde MassettiAnna MiramontiAndrea MorraFrancesco MorraRiccardo NotaroLorenzo PastorelloEmma RagazziniEstella RagusaDavide RomanoElena Uglietti
Tosca di Giacomo Puccini fa il tutto esaurito al Teatro Coccia di Novara

Excellent performance by Stefano Marchisio , here called to play the double role of Sacristan and Sciarrone. Particularly striking is his Sacristan enhanced with a shrill voice and penetrating phrasing. Irresistible, moreover, the stage presence, ironic and tasty, but, at the same time, free from easy gigionerie.

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Giorgio Panigati
NOVARA, TEATRO CARLO COCCIA: “TOSCA”

Purtroppo la qualità del canto non ci è parsa all’altezza di quella dell’interpretazione. Molto bravo Stefano Marchisio un sacrestano giovane, ottimamente cantato e privo di qualunque connotazione caricaturale, il giovane basso raddoppiava interpretando anche Sciarrone.

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www.gbopera.itGiordano Cavagnino
A kékszakállú herceg vára
D: Deda Cristina Colonna
C: Marco Alibrando
Atlikėjai: Andrea MastroniMary Elizabeth WilliamsGiuditta PascucciCarolina Rapillo
Novara, Alibrando svela la profezia di Barbablù

Scommessa vinta grazie alla bacchetta di Marco Alibrando che dal podio restituisce intatte le atmosfere, i colori, le inquietudini del Castello grazie ad un minuzioso lavoro di concertazione. Il direttore siciliano, interprete di grande maturità e di spiccata e non comune sensibilità, scava nella partitura, la viviseziona e la ricompone per trovare, con i ventitré musicisti (che sono quelli dell’orchestra del Coccia) il suono ideale per raccontare (con poco) il mondo (sonoramente ridondante e sterminato) di Barbablù. Mondo nel quale Alibrando ci introduce con un suono nebbioso, che viene dal silenzio, sul quale si stagliano le parole del prologo, detto (da Giuditta Pascucci e Carolina Rapillo) in italiano e non nel più litanico, rituale, magico ungherese del libretto. Sette porte oltre le quali ci conduce Alibrando dando ad ogni scena, ad ogni scoperta di Judit un colore, un’atmosfera diversa: tagliente e metallica quella della camera delle torture, ipnotica quella della stanza dei gioielli, che diventa poi lussureggiante nel giardino, solenne nel descrivere il regno di Barbablù che, nell’intuizione registica di Deda Cristina Colonna, diventa la sala del teatro, illuminata a tutta luce. Ma poi arriva il sangue, che colora tutto. Arriva il brivido (letteralmente nella concertazione di Alibrando, lunare e siderale) del lago di lacrime. Arriva l’ultima porta. Quella delle tre mogli. Vive, nel racconto di Bartók e Balázs, immobili, cristallizzate in un’inquieta, candida eternità con i loro volti ricamati nell’arazzo che cala dall’alto, sudario funebre per Judith immobile sul trono/tomba.

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26 spalio 2021www.pierachilledolfini.itPierachille Dolfini
La cambiale di matrimonio
D: Alfonso Cipolla
C: Mirca Rosciani
Atlikėjai: Ranyi JiangMatteo MollicaJiayu JinNANXIN YESemyon BasalaevFranco CelioSimona Ruisi
La Cambiale di Matrimonio

Su tutti spicca il bravissimo Matteo Mollica nei panni di Sir Tobia Mill, in bell’evidenza scenica e vocale, già in possesso delle credenziali che potrebbero fare di lui un buffo di valore. Si mette in luce nei due duetti con Slook

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24 gruodžio 2021www.connessiallopera.itAlessandro Mormile
Novara - Teatro Coccia: La cambiale di matrimonio

Tra le sei giovani voci che abbiamo ascoltato, su tutte ha spiccato quella di Matteo Mollica nel ruolo di Tobia. Poco più che trentenne e già attivo in alcuni teatri e nel circuito dell’As.Li.Co., il cantante ha mostrato una spiccata disinvoltura scenica e una prestanza vocale elegantemente sorretta da una musicalità precisa e sciolta. Mollica ha saputo caratterizzare senza eccessi e con il gusto di un buffo di classe la parte dell’avido genitore.

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30 gruodžio 2021www.operaclick.comLodovico Buscatti
Magic moments
D: Mirco Michelon
Atlikėjai: Miryam MarconePasquale GrecoAndrea Corazzin
Tutto in una notte

“…la voce dal bel colore ambrato del baritono Pasquale Greco che canta con sicurezza e disinvoltura le arie…”

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20 birželio 2021www.operalibera.netMarco Faverzani/Giorgio Panigati

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