Gli fa da contraltare una Federica Vitali semplicemente perfetta per il ruolo di Maddalena di Coigny. La voce è corposa e caratterizzata da un timbro metallico negli slanci in acuto. Ciò che maggiormente colpisce è la capacità di risultare credibile in ogni passaggio della vita della protagonista, dalla giovinezza spensierata del primo atto fino alla donna maturata troppo in fretta che intona “La mamma morta”. Vitali riesce nell’impresa grazie a una notevole disinvoltura scenica ma soprattutto con un fraseggio curatissimo, cangiante ed espressivo, tale da valorizzare pienamente i versi di Illica.
Ma gli occhi in verità andavano tenuti di molto aperti, perché era proprio un gran bel vedere. Scena semplice e scarna, eppure di molto eloquente. Una scena bianca in discesa verso il proscenio, una porta a destra e una a sinistra su pareti bianche, un fondale bianco. Già, perché bianchi erano i fogli delle lettere su cui il giovane Werther riversava i suoi dolori. E il bianco, si sa, ben si presta a qualche proiezione.
ben centrati Gianluca Andreacchi, Carlo Enrico Confalonieri e Alessandro Martinello che vestono i panni rispettivamente di Marullo, Borsa e Ceprano.
quanto meno funzionali i titolari delle parti di fianco, con il Marullo dalla linea pulita di Gianluca Andreacchi
Doppio ruolo anche per il giovane soprano Martina Barreca, che domenica 9 dicembre ha vestito i panni sia della vedova Drusilla, sia di Lauretta nel Maestro di musica. Una vocalità spigliata e fresca che forse necessita di maturazione ma che ha già individuato la sua strada, molto interessante il suo approccio alla recitazione e alla caratterizzazione dei personaggi, cosa che ha regalato agli spettatori una Drusilla irresistibile.
Pur avendo uno spazio solistico piuttosto circoscritto, il mezzosoprano Ilaria Ribezzi ha fornito un’avvincente interpretazione di Amenofi, col suo bel timbro morbido e corposo, di mirabile pulizia e precisione soprattutto nei lunghi passaggi per terze.
Pure Antonia Fino, Baronessa di Champigny, consegue un buon risultato: agile soubrette, effervescente nel canto e nella mimica
Tra i personaggi, tutti fortemente caratterizzati, il pubblico ha particolarmente apprezzato i ruoli femminili, non tanto la moglie fedifraga, Anaide [...] ma piuttosto la avvenente e dominatrice Baronessa di Champigny (il contralto Antonia Fino)