Altro ruolo assegnato tramite Concorso AsLiCo è la Despina della straordinaria Barbara Massaro, di cui una volta scoperta l’età (22) si rimane increduli per la maturità scenica e vocale che dimostra sul palco. Numerose le folli cadenze e variazioni concessele da Capuano nelle due arie “In uomini, in soldati” e “Una donna a quindici anni”, proposte in quantità esagerata ma pur sempre ben risolte dal soprano con sovracuti e picchiettati brillanti, a corredo di un fraseggio incisivo e voce sempre ben proiettata e squillante
[...] dote questa assai rilevante in Barbara Massaro, soprano di cui si segue sin dagli esordi la carriera con speciale interesse. E’ già stata squisita Susanna, appena pochi mesi fa nella recita delle Nozze al Conservatorio milanese, ed ora è Despina scatenatissima, ma quel che più conta ineccepibile per linea di canto e gusto, abile nelle variazioni, felice nelle puntature acute ed, infine, godibilissima nei travestimenti da medico e notaio.
Barbara Massaro (22 anni) è una Despina eccezionale: la voce brillante, la dizione chiarissima e la pungente verve scenica sono i punti di forza del giovanissimo soprano, capace di prodursi in una delle caratterizzazioni più riuscite e divertenti di questo personaggio cui io abbia mai assistito.
Role: DESPINA / Conductor: Oleg Caetani/ Stage director: Giorgio Ferrara-TEATRO VERDI DI TRIESTE-ITALY (...) Impertinente Despina, il soprano Capucine Daumas, è bravissima nel rendere vocalmente e scenicamente le varie situazioni, notaio, medico…, cui il personaggio è sottoposto nel libretto di Da Ponte, mentre il deus ex machina della vicenda(...) Ottima rappresentazione dunque quella cui si è assistito al Teatro Verdi, salutata da grandi applausi e da numerose chiamate al proscenio degli artisti e del direttore.
Comunque non è chiaro se si sia riso tanto per merito della coppia Rossi-Mayr o del regista Roberto Catalano, che avrà sì o no trent’anni e non li dimostra affatto. Il suo spettacolo in realtà è semplicissimo, scena fissa, nessun effetto speciale: ma tutti recitano da padreterni, le trovate sono continue, non c’è una gag che non vada a segno. Ne risulta una specie di commedia all’italiana piena di brio e d’ironia, di grazia e di divertimento: chapeau al regista ragazzino