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Canta Napoli
Μερίδιο
Circolo Musicale Mayr-Donizetti (2009)
20 Φεβρουάριος 2009 (1 παραστάσεων)
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Canta Napoli by Various, Παρ 20 Φεβ 2009, Aπό (2009/2009), Σκηνοθετημένο από Valerio Lopane,, αγωγός Damiano Maria Carissoni

Πρόγραμμα

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Canta Napoli
Oratorio / Orchestral
La città partenopea ed il canto creano un autentico binomio musicale, che non trova, in tutta la storia della musica sia colta sia popolare, una tanto profonda compenetrazione ed un tanto prolifico sodalizio. Questa commi- stione dà origine ad una produzione musicale di valore irripetibile, per i suoi esiti artistici, ed artisticamente irrinunciabile, per chiunque apprezzi la vocalità non solo di matrice lirica. Napoli, infatti, durante tutta la sua storia, vanta in sé una vera e propria miniera di genialità melodica che si è sempre mantenuta costante dando frutti realmente straordinari. Questa capacità compositiva, presente in maniera decisa fin dal duecento, inizialmente come manifestazione popolare e non codificata, raggiunge esiti ragguardevoli nei secoli successivi fino a diventare nel settecento il sinonimo stesso della musica popolare di origine italiana. Già in questa prima fase essa non espri- me più soltanto la solarità e la gioia di vivere tipica degli abitanti della città, ma si screzia di malinconia per la presenza di tematiche amorose via via sempre più meditate e legate da un sentimento amoroso nella maggior parte dei casi non corrisposto. Se, infatti, l’opera buffa vanto dell’Italia musicale del Settecento vede in questa città la sua origine e il suo polo di irraggia- mento verso tutta l’Europa illuminista, questo tipo di composizione non di rado supera, per facilità di invenzione e spontaneità, la stessa produzione colta legata al grande teatro lirico. Non a caso infatti molti operisti, non solo di formazione e di origine napoletana, si sono rivolti ad essa per dare o colore locale ad una specifica pagina operistica o per riprodurne i canoni, componendo mirabili arie, ariette e canzoni da eseguirsi in prestigiose occa- sioni. I casi maggiormente esemplari sono quelli di Rossini prima e di Donizetti poi, i quali hanno visto trionfare molti dei loro capolavori proprio nel capoluogo campano e hanno risposto al favore del pubblico napoletano scrivendo pagine di ispirazione partenopea. Nascono, quindi, in questa occasione, solo per citare il caso di Donzietti, le Nuits d’éte à Pausilippe, raccolta di mirabili canzonette di ispirazione napoletana. L’adesione fortuna- tissima di Donizetti alla tradizione napoletana è poi dimostrata da uno dei più celebri falsi storici: nel ’835 a Napoli dilaga la orecchiabile melodia di Te voglio bbene assaje scritta in realtà da Raffaele Sacco e Filippo Campanella falsamente attribuita al grande operista bergamasco. Dalla metà dell’Ottocento la temperie romantica non poteva non lasciare i suoi segni sulla modalità compositiva. La nuova tendenza si spinge quindi a riallacciarsi, con più evidenza, alla tradizione malinconica e meditativa, rispetto a quella più spontanea e spensierata, che comunque non verrà mai cancellata. Si deve, però, attendere la fine del secolo XIX e l’inizio del Novecento per vedere assurgere alla grande tradizione napoletana le vette che la rendono oggi una delle espressioni artistiche di maggior livello. Le figure di e la festa di Piedigrotta come la vera culla della grande produzione di straordi- nari musicisti e autentici poeti del sentimento come Salvatore di Giacomo, Libero Bovio, Ferdinando Russo, Eduardo Di Capua, Giovanni Capurro, Ernesto Murolo. Il fatto che i più grandi interpreti del melodramma italiano, tra cui si citino almeno le eccezionali voci di Enrico Caruso, Beniamino Gigli e Luciano Pavarotti, abbiano dato tanto spazio a questa tradizione non può che essere l’esempio più lampante della assoluta validità di questa modalità compositi- va. Non a caso quindi il Circolo lirico, con la preziosa partecipazione del gruppo coreografico Bergamo Danza, ha deciso proporre al suo pubblico una serata tutta dedicata alla città di Napoli e alla sua musica con la presen- za dei cantanti Silvio Scarpolini, Massimiliano Italiani, Lorenzo Tedone e Elena Bertocchi, accompagnati al pianoforte del professionismo e della puntualità stilistica del maestro Damiano Carissoni.
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Χώροι

  • Ο χώρος διεξαγωγής δεν ανακοινώθηκε

    2009
    Φεβρουάριος