Name: Il trovatore
Start: 2013-04-19T00:00:00.000Z
End: 2013-04-19T00:00:00.000Z
Location: Teatro San Giovanni Bosco

Organization

Tenor

Diego Cavazzin

Manrico

Soprano

Barbara Costa

Leonora

Baritone

Daniele Girometti

The Count of Luna

Mezzo-soprano

Claudia Marchi

Azucena

Bass

Luca Gallo

Ferrando

Emilio Aldi

A messenger

Selena Colombera

Ines

Francesco Cortinovis

Ruiz

Angelo Lodetti

An old Rom

Conductor

Damiano Maria Carissoni

Stage director

Valerio Lopane

Set designer

Emanuele Agliati

Costume designer

Settima Diminuita

Choreographer

Svetlana Pavlova

Chorus master

Fabio Tartari

Lighting designer

Giampietro Nozza

Others

Coro Lirico di Bergamo

Orchestra

Orchestra Johann Simon Mayr

Circolo Musicale Mayr-Donizetti

italiera

Il trovatore -  (The Troubadour)

Bergamo

Italy

Teatro San Giovanni Bosco

Public

Private

The Troubadour

Approved

n una lettera del 2 gennaio 1851, Verdi suggerì per la prima volta il dramma El tro-
vador di Antonio García Gutiérrez, come possibile soggetto per la sua nuova opera:
“A me sembra bellissimo, immaginoso e con situazioni potenti”. Una volta deciso il
soggetto, il compositore iniziò la ricerca del teatro in cui allestire l’opera e, dopo varie
trattative, decise di rappresentare Il trovatore a Roma. La prima rappresentazione ebbe
luogo al Teatro Apollo il 19 gennaio 1853: fu un enorme successo e l’entusiasmo per la
nuova opera crebbe di replica in replica: alla fine della terza recita, l’ultima alla quale
Verdi era tenuto per contratto ad assistere, il pubblico gli rese omaggio con due corone
d’alloro. Il resoconto di Verdi nelle lettere all’amica Clarina Maffei è eloquente: “Dicono
che quest’opera sia troppo triste e che vi siano troppe morti. Ma infine nella vita tutto è
morte! Cosa esiste?...”. Nonostante il pessimismo di Verdi, Il trovatore circolò rapida-
mente in altri teatri. In effetti nessun’altra sua opera tranne Ernani godette di un suc-
cesso così vasto e immediato.
Parte I. Ferrando, anziano armigero del Conte di Luna, racconta ai Familiari la strana
vicenda accaduta al vecchio Conte, padre di due figli, vent’anni prima: una mattina, vi-
cino alla culla del secondogenito, la nutrice coglie una zingara fare un sortilegio
all’infante. Alle grida la zingara fugge, ma il bambino cade in preda a una febbre che lo
consuma. La zingara viene condannata al rogo ma sua figlia compie una terribile ven-
detta: rapisce il fanciullo ammalato e, dopo pochi giorni, vengono ritrovate le ossa semi-
carbonizzate di un bambino nel luogo del rogo della strega. Il vecchio Conte di Luna non
crede alla morte del figlio e incarica il suo primogenito di cercare il fratello. Intanto, nei
giardini del palazzo dell’Aliaferia, Leonora racconta a Ines, l’ancella, di aver incontrato
un misterioso cavaliere in un torneo, di averne perso le tracce e di essersene innamorata
dopo averlo sentito cantare sotto il suo balcone nelle vesti di trovatore. Sopraggiunge il
Conte di Luna che, innamorato di Leonora, sta per dirigersi verso di lei quando ode il
canto del rivale: Leonora accorre, il Conte li scopre e riconosce, nel trovatore Manrico,
un seguace di Urgel, pretendente al trono d’Aragona. I due si sfidano a duello.
Parte II. All’alba, in un luogo deserto sui monti di Biscaglia, la zingara Azucena, contor-
nata da altri zingari, canta una canzone ispirata alla tragica morte della madre sul rogo.
Rimasta sola con il figlio Manrico, ancora sofferente per le ferite riportate in uno scontro
con gli uomini del Conte di Luna, Azucena ricorda la scena del rogo alla quale ha assisti-
to con il figlio tra le braccia, e rievoca il grido della madre che chiede vendetta. Di tale
vendetta riemergono, nel racconto della delirante Azucena, le immagini: il rapimento del
figlio del Conte, il convulso sospingere il bambino nel fuoco e poi, l’atroce consapevolez-
za di aver gettato nel fuoco il proprio figlio anziché quello del Conte. Manrico chiede al-
lora stupefatto se lui non è il figlio di Azucena e si interroga sulla propria identità; la
zingara lo rassicura: è il dolore di quel ricordo a farla favellare senza senso. Sopraggiunge
un messo che dice che Leonora, accolta la falsa notizia della morte di Manrico, sta per
entrare in convento. Manrico parte per raggiungere la sua amata ma anche il Conte si
prepara a rapire Leonora mentre si avvia verso il convento. Manrico ha la meglio sul
Conte e si allontana con Leonora.
Parte III. Nell’accampamento del Conte di Luna i guerrieri si apprestano all’attacco di
Castellor, dove si sono rifugiati Manrico e Leonora. Improvvisamente un gruppo di sol-
dati trascina Azucena imprigionata: Ferrando riconosce in lei la zingara assassina. Azu-
cena si lascia sfuggire di essere la madre di Manrico: il Conte esulta e la condanna al ro-
go. Intanto, a Castellor, Manrico e Leonora stanno per sposarsi quando giunge la notizia
della cattura di Azucena e della sua condanna al rogo. Manrico svela a Leonora di essere
il figlio della zingara e, con i suoi uomini, si lancia in battaglia per liberare Azucena.
Parte IV. Manrico è sconfitto e imprigionato, con Azucena, in una torre del palazzo
dell’Aliaferia. Leonora, disperata, sente le sue dolenti parole, mentre si odono gli accenti
di un Miserere: all’alba Azucena sarà gettata al rogo e Manrico decapitato. Leonora si
getta ai piedi del Conte dicendosi disposta a sposarlo in cambio della libertà per Manrico,
mentre segretamente beve un veleno. Giunge al carcere comunicando a Manrico che è li-
bero ma questi, compreso a quale prezzo, maledice la donna. Giunge il Conte che, com-
preso l’inganno di Leonora, consegna Manrico ai suoi carnefici, mostrando poi ad Azuce-
na il corpo senza vita di Manrico. A tale vista Azucena rivela al Conte che Manrico era
suo fratello: la vendetta è compiuta.
I

italiano

n a letter dated January 2, 1851, Verdi suggested for the first time the play El tro-

 vador by Antonio García Gutiérrez, as a possible subject for his new work:

 “To me it looks beautiful, imaginative and with powerful situations”.  Once the

 subject, the composer began the search for the theater in which to set up the opera and, after several

 negotiations, he decided to represent Il Trovatore in Rome.  The first performance had

 place at the Apollo Theater on January 19, 1853: it was a huge success and enthusiasm for the

 new opera grew from replica to replica: at the end of the third performance, the last at which

 Verdi was contractually obliged to attend, the public paid homage to him with two crowns

 from their.  Verdi's account in the letters to his friend Clarina Maffei is eloquent: “They say

 that this work is too sad and that there are too many deaths.  But finally everything is in life

 death!  What exists? ... ".  Despite Verdi's pessimism, Il Trovatore circulated rapidly-

 mind in other theaters.  In fact, none of his works except Ernani enjoyed a success

 process so vast and immediate.

 Part I. Ferrando, an elderly soldier of the Count of Luna, tells his family about the strange thing

 story that happened to the old Count, father of two children, twenty years earlier: one morning,

 near the cradle of the second child, the nurse catches a gypsy making a spell

 to the infant.  At her cries, the gypsy runs away, but the child falls prey to a fever that hurts him

 consumes.  The gypsy is sentenced to the stake but her daughter makes a terrible

 said: she kidnaps the sick child and, after a few days, the half-bones are found

 charred of a child at the witch's stake.  The old Count of Luna does not

 he believes in the death of his son and instructs his eldest son to look for his brother.  Meanwhile, in the

 gardens of the Aliaferia palace, Leonora tells Ines, her handmaid, that she has met

 a mysterious knight in a tournament, of having lost track of him and falling in love with him

 her after hearing him singing under her balcony in the guise of a troubadour.  She comes the

 Count di Luna who, in love with Leonora, is about to head towards her when he hears the

 song of the rival: Leonora rushes, the Count discovers them and recognizes them, in the troubadour Manrico,

 a follower of Urgel, pretender to the throne of Aragon.  The two compete to a duel.

 Part II.  At dawn, in a deserted place in the mountains of Biscay, the gypsy Azucena,

 born to other gypsies, she sings a song inspired by the tragic death of her mother at the stake.

 She was left alone with her son Manrico, still suffering from the injuries sustained in a fight

 with the men of the Count of Luna, Azucena remembers the scene of the stake she witnessed-

 she treats her with her son in her arms, and she recalls the cry of her mother asking for revenge.  Of such

 revenge re-emerge, in the story of the delirious Azucena, the images: the kidnapping of

 son of the Count, the convulsive push the child into the fire and then, the atrocious awareness

 she knows that she has thrown her own son into the fire instead of the Count's.  Manrico asks the-

 they are astonished if he is not Azucena's son and wonders about his own identity;  there

 gypsy reassures him: it is the pain of that memory that makes her speak senseless.  It comes

 a messenger who says that Leonora, having received the false news of Manrico's death, is going to

 enter the convent.  Manrico leaves to reach his beloved but also the Count does

 prepares to kidnap Leonora as he heads for the convent.  Manrico gets the better of

 Conte and goes away with Leonora.

 Part III.  In the camp of the Count of Luna the warriors are preparing to attack

 Castellor, where Manrico and Leonora took refuge.  Suddenly a group of sol-

 data about her drags Azucena imprisoned: Ferrando recognizes her as the killer gypsy.  Azu-

 dinner she lets it slip that she is Manrico's mother: the Count rejoices at her and condemns her to ro-

 go.  Meanwhile, in Castellor, Manrico and Leonora are about to get married when the news arrives

 of the capture of Azucena and her condemnation to the stake.  Manrico reveals to Leonora that he is

 the son of the gypsy and, with his men, he launches into battle to free Azucena.

 Part IV.  Manrico is defeated and imprisoned, with Azucena, in a tower of the palace

 of the Aliaferia.  Desperate Leonora hears her painful words as the accents are heard

 of a Miserere: at dawn Azucena will be thrown at the stake and Manrico beheaded.  Leonora yes

 she throws at the Count's feet saying she is willing to marry him in exchange for freedom for Manrico,

 while she secretly she drinks a poison.  She arrives at the prison telling Manrico that she is free.

 bero but he, including at what price, curses the woman.  The Count arrives who,

 caught Leonora's deception, he hands Manrico to his executioners, then showing Azuce-

 na the lifeless body of Manrico.  Upon seeing this, Azucena reveals to the Count who Manrico was

 brother of him: the revenge is done.

 THE

English

The Troubadour by Verdi, ol. 19 api. 2013, Noiztik (2013/2013), Zuzendaria Valerio Lopane,, Zuzendaria Damiano Maria Carissoni, Teatro San Giovanni Bosco, Bergamo, Italy

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