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Laura Stella - Canto
Podíl
Conservatorio della Svizzera Italiana (2018)
12 červen 2018 (1 představení)
Informace od umělecké organizace (Ověřeno Operabase)

Laura Stella - Canto by Argento, Bernstein, Barber, Menotti, Heggie, Berberian, Od (2018/2018), Conservatorio della Svizzera italiana, Lugano, Switzerland

Vyberte možnost PráceMiss Manners on Music, Argento

Obsazení

Instrumentace

Program

7

Laura Stella - Canto
Vocal / Song cycleConcert
Piccola Serenata, Bernstein

Extinguish my eyes/ When my soul touches yours

Vocal / Song cycleConcert
Two Love Songs, Bernstein

Extinguish my eyes/ When my soul touches yours

Vocal / Song cycleConcert
Hermit Songs, Op. 29, Barber

III. St Ita’s Vision/ IX. The praises of God/ IV.The Heavenly Banquet

Oratorio / OrchestralConcert
The Consul, Menotti

To this we’ve come

OperaConcert
Natural Selection, Heggie

Animal Passion

Vocal / Song cycleConcert
Vocal / Song cycleConcert
La voce del soprano drammatico è spesso associata a un repertorio impegnativo, dal punto di vista della resistenza. Se è vero che, in campo operistico, i ruoli per questo tipo di strumento vocale sono spesso tali e i personaggi caratterizzati da tragicità e teatralità, è riduttivo non tener conto della versatilità di una voce così profonda e piena. Questa infatti si adatta facilmente a repertori più leggeri (sia a livello di contenuti che di stile), mantenendo la timbrica e la rotondità del suono. Da un Nuovo Mondo… La scelta del repertorio Americano nasce proprio dalla volontà di mostrare come le varietà formali possano mettere in luce tutte le caratteristiche di una simile voce. A partire dagli inizi del ‘900, l’America inizia a sviluppare una propria identità musicale, fortemente legata al gusto popolare, e il musical diventa il naturale punto di approdo della rielaborazione dell’opera italiana. Lo scopo di questo Recital è dunque quello di mostrare, per quanto possibile, la vastità del repertorio Americano del ‘900 e fornire, attraverso l’ascolto, uno strumento per meglio capire il Paese e la sua musica. Dominik Argento in “Miss Manners on Music” Il primo brano “Manners at a Concert”, di Dominik Argento, è parte di un ciclo (“Miss Manners on Music”) che ci “educa” a un comportamento adeguato da tenere in situazioni sociali. La peculiarità di questo lavoro è sicuramente il tono con cui l’autore, attraverso armonie insolite, ci trasmette i concetti costringendo l’ascoltatore a rimanere concentrato. Il ciclo è stato commissionato da Robert Martin, marito di Judith Martin - giornalista d’etichetta. Dopo un iniziale rifiuto per la stesura di questo lavoro, dopo anni di insistenze da parte del committente, Argento dovette accettare. Il ciclo si basa su quattro antologie di scritti sul galateo di Judith Martin (conosciuta da tutti, appunto, come “Miss Manners”). Leonard Bernstein e il suo stile versatile Leonard Bernstein può essere considerato un punto cardine per la musica americana e vale la pena ricordarlo come il compositore che ha utilizzato convenzioni popolari cercando di scostarsi dallo stile dei suoi colleghi, creandone così uno innovativo e molto apprezzato dal pubblico. Notiamo inoltre come, grazie alla sua vasta conoscenza musicale, Bernstein abbia saputo servirsi di forme e soluzioni diverse, a seconda del contesto espressivo e drammaturgico. Considerato che la sua produzione è, per la maggior parte, destinata alle scene, gli altri lavori vengono spesso messi in secondo piano. “I hate music” è il ciclo più famoso per voce e pianoforte, seguito da un “Song Album” da cui sono tratte “Piccola serenata” e “Two love songs”. Rispettivamente, il primo brano è una composizione con testo formato da sole sillabe (non parole), spesso ripetute, a trasmetterci dunque come la parola sarebbe inutile di fronte alle emozioni che la musica, da sola, trasmette; in contrasto con questo concetto, “Two love songs” è una raccolta di due brani su testo poetico, accompagnato da una linea melodica morbida e da una parte pianistica onirica, come se questa volta, la musica dovesse sottolineare il significato del testo. Samuel Barber e Gian Carlo Menotti Frutto di influenze ottocentesche è invece Samuel Barber, che viene ricordato come compositore neoromantico. “Hermit Songs” è un ciclo (per voce e pianoforte) pervaso da un autentico lirismo, che raggiunge vette ragguardevoli sia in ambito emozionale che compositivo. I testi di queste dieci canzoni sono estratti da una raccolta di poesie anonime scritte da monaci e studiosi irlandesi tra il secolo VIII è il secolo XIII. Sono piccoli pensieri e osservazioni che raccontano in modo semplice, ma in termini chiari e arguti, la vita che loro stessi conducevano. Barber, durante la sua vita, collabora anche alla scrittura di opere teatrali, tra queste ricordiamo “Vanessa”, su libretto di Gian Carlo Menotti. Così si testimonia la loro amicizia e collaborazione professionale. Particolare nota va attribuita a Menotti, musicista italiano naturalizzato statunitense. Trasferitosi negli USA all’età di diciassette anni, è autore sia di opere comiche che drammatiche. Si dedica non solo alla scrittura della musica, ma anche a quella dei testi, curando spesso personalmente anche la regia. Uno dei lavori che riscuote più successo, è l’opera “The Consul” da cui è tratta l’aria di Magda “To this we’ve come”. Opera in tre atti, “The Consul” racconta la storia di un dissidente politico che cerca di fuggire dal suo paese, mentre la moglie Magda cerca di fargli ottenere un visto. L’aria, “To this we’ve come”, è toccante testimonianza di disperazione, di struggimento, dell’amarezza di una donna che ha quasi perso tutto, che è invecchiata prima del tempo e che lotta con tutte le sue forze per una vita serena. Jake Heggie e “Natural Selection” Da un’atmosfera drammatica si passa poi a un tango leggero di Jake Heggie, “Animal Passion”, tratto dal ciclo “Natural Selection”. Compositore di musica vocale, orchestrale e da camera, Heggie è conosciuto sia per le sue opere che per le collaborazioni internazionali con performers e scrittori. Scritto per Nicolle Foland, “Natural Selection” è un ciclo per voce e pianoforte su testi di Gini Savage. Questa composizione traccia la maturità di una giovane donna. Dopo una ponderosa apertura con “Creation” (“Creazione”), in cui si celebra la libertà dalle restrizioni dei genitori, il ciclo continua con “Animal Passion” (“Passione Animale”) in cui il tono diventa maturo e si racconta la graduale scoperta della sessualità. Nel terzo brano sfila l’elenco dei “cattivi ragazzi” incontrati da questa donna, per dare un senso alle sue vicende romantiche; nel quarto invece, offre dei cenni sulla protagonista, e il ciclo si conclude con “Joy Alone (Connection)” (“Gioia in solitudine”), in cui la protagonista constata come la solitudine sia, in realtà, pace. Cathy Berberian e “Stripsody” Mezzosoprano, compositrice e traduttrice, Cathy Berberian è anche moglie di Luciano Berio, che scriverà per lei e con lei diversi lavori. La sua composizione più nota è “Stripsody”, in cui le doti vocali vengono messe in luce attraverso i suoni onomatopeici dei fumetti. A differenza di grandi virtuosi del passato, con Cathy Berberian e con “Stripsody” abbiamo una testimonianza vocale, sonora, ed è quindi difficile confrontarsi con essa. Il modello base, per chiunque si trovi a dover interpretare la partitura, è sicuramente quello originale, ma ogni esecutore ha poi l’opportunità di dare al pezzo delle sfumature soggettive, lasciandosi andare al proprio temperamento e alla propria ironia. Per quanto riguarda il brano e il rapporto con “la carta”, lo spartito, lo studio si basa sicuramente su un confronto affiancato a una maturazione personale del pezzo stesso. La forza e la particolarità del brano non risiede soltanto nell’interpretazione vocale onomatopeica dei fumetti: nella partitura infatti, sono incluse indicazioni di intensità e di andamento, a seconda della grandezza del suono da imitare. A tal proposito, sono qui riportate alcune delle indicazioni scritte dall’autrice, poste nella pagina iniziale del brano The score should be performed as if by a radio sound man, without any props, who must provide all the sound effects with his voice. The three lines represent the different pitch levels: low, medium and high. The lines enclosed by bars are to be performed as “scenes” in contrast to the basic material which is a glossary of onomatopoeia used in comic strips. Whenever possible, gestures and body movements should be simultaneous with the vocal gestures. (...) Basically, the spacing of the “sound words” indicates the timing. In performance, the entire work generally takes 6 minutes. La partitura deve essere eseguita come se fosse una trasmissione radiofonica, senza l’aiuto di alcun oggetto di scena, e ogni effetto sonoro deve essere fornito attraverso la propria voce. Le tre linee rappresentano i diversi registri: basso, medio e alto. Le linee all’interno di battute devono essere eseguite come se fossero delle “scenette” in contrasto col materiale di base, che è un glossario onomatopeico utilizzato nei fumetti. Quando possibile, gesti e movimenti del corpo dovrebbero essere simultanei agli effetti vocali. (…) Fondamentalmente, lo spazio che occupano le parole all’interno della pagina, sono un’indicazione di tempo. Durante la performance, l’intero lavoro dura in genere 6 minuti.
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