Name: Mi chiamo forse, Alì
Start: 2022-12-13T00:00:00.000Z
End: 2022-12-13T00:00:00.000Z
Location: Teatro Don Bosco

Organization

Singer

Saria Convertino

Soloist

Alessandra Montani

Soprano

Patrizia Polia

Spoken

Alessandra Arcangeli

Sandro Cappelletto

Nuova Consonanza

Mi chiamo forse, Alì

La Plata

Argentina

Teatro Don Bosco

Public

Concert

Approved

Accordionist

Instrumentalist

Archlutenist

Baroque Flutist

Baroque Oboist

Baroque Trumpetist

Bassist

Bassoonist

Cellist

Clarinetist

Contrabassist

Cornettist

Flutist

Guitarist

Harper

Harpsichordist

Hornist

Lutenist

Mandoline Player

Musette de cour Player

Oboist

Organist

Percussionist

Pianist

Recorder Player

Saxophonist

Tenor Violinist

Theorbist

Timpani

Trombonist

Trumpeter

Tuba Player

Vibraphonist

Viola Pomposa Player

Viola da gamba

Viola d’amore Player

Violinist

Violino Piccolo Player

Violist

Actor

Broadcasting

Choir

Choreographer

Chorus Director

Chorus master

Composer

Conductor

Costume designer

Dancer

Dramaturge

Executive producer

Extra

Hairstylist

Illustrator

Librettist

Lighting designer

Makeup artist

Orchestra

Orchestra Operations

Other

Photographer

Poet

Repetiteur

Set designer

Sound designer

Stage Manager

Stage director

Teacher

Translator

Video designer

Vocal coach

Wig & Makeup Designer

Writer

Writing and performance

Bass

Countertenor

Baritone

Mezzo-soprano

Contralto

Bass-baritone

Tenor

Alto

Child vocalist

Continuo

Silent

Mi chiamo forse, Alì
Martedì 13 dicembre al Teatro Don Bosco
dai versi di Profezia di Pier Paolo Pasolini, la cantata su testi di Sandro Cappelletto e la musica di Matteo D’Amico,
Enzo e Lorenzo Mancuso, per l’ultimo appuntamento del progetto speciale di
Nuova Consonanza “I luoghi di Pasolini”
dedicato all’intellettuale friulano.
Martedì 13 dicembre al Teatro Don Bosco (Via Publio Valerio 63, ore 21), si conclude il Progetto di Nuova Consonanza “I luoghi di Pasolini. Memorie, visioni, passioni” realizzato in occasione dei cento anni della nascita dell’intellettuale friulano. In scena Mi chiamo forse, Alì, cantata liberamente ispirata a una poesia di Pasolini su testi di Sandro Cappelletto, musica di Matteo D’Amico, Enzo e Lorenzo Mancuso, la narrazione dello stesso Cappelletto insieme all’attrice Alessandra Arcangeli, con Patrizia Polia soprano, Saria Convertino fisarmonica bayan, Alessandra Montani violoncello e i video di Luigi Cardi. Cura l’allestimento scenico Cecilia D’Amico.
Negli anni Sessanta, prendendo spunto da un racconto di Jean-Paul Sartre ambientato nel tempo e nei luoghi della allora recentissima guerra d’Algeria, Pier Paolo Pasolini scrive, alternando prosa e versi liberi, un testo che chiama Profezia e che racconta la storia di “Alì dagli Occhi Azzurri”. Rimarrà l’unico suo scritto ad avere tale titolo. Non ha avuto il tempo per vedere quanto presto si sia realizzata.
“Alì dagli Occhi Azzurri / uno dei tanti figli di figli, / scenderà da Algeri, / su navi a vela e a remi. / Saranno con lui migliaia di uomini / coi corpicini gli occhi / di poveri cani / dei padri sulle barche varate / nei Regni della Fame”. Questi i primi versi di Profezia, che parla di immigrazione, dell’abbraccio verso ‘l’altro da sé’, dell’incontro con il ‘diverso’. Raccontano gli autori: “E’ emerso il desiderio di avviare con questo testo di Pasolini un dialogo, quasi stessimo scrivendo al suo autore una lettera fatta di parole, canto e musica per, se così possiamo dire, aggiornarlo. Per chiedergli se ha davvero pensato che sia mai esistito, che potrà mai esistere, un Alì dagli Occhi Azzurri. Ricercando le tracce del mito di Alì si può risalire fino ad Adamo, il primo di noi a mettersi in viaggio, come se altro non ci fosse consentito di fare. Quando immaginava Alì, Pasolini pensava anche a Cristo, che se ne va di casa prendendo la bisaccia e i sandali del padre. E attendeva – con/fondendo nella palpitazione visionaria e davvero profetica della parola e delle immagini, il mito e la storia, l’arcaico e il contemporaneo – i tanti Alì venuti e che verranno a incrociare con le nostre le loro vite, le speranze, le attese, le sconfitte, i lutti”.
La musica sublima le speranze, gli aneliti, le sofferenze e le gioie di chi crede possibile un futuro di ‘com/passione’. A volte è la musica di Matteo D’Amico che s’infila negli interstizi dei canti di Enzo e Lorenzo Mancuso, valorizzandone le potenzialità armoniche e polifoniche, a volte sono i due cantori che raccolgono uno spunto dalle proposte strumentali, trasportandole nel flusso più intenso della voce.
Oltre a Profezia, nello spettacolo sono presenti altri passi di testi pasoliniani, tratti da Cristo al Mandrione, Il dì da la me muàrt (una poesia friulana qui proposta in italiano), Le ceneri di Gramsci.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.
Link foto Pasolini
https://www.dropbox.com/sh/7zizf3yy7cnvol9/AABqhhSW977lAaynGx8_SX30a?dl=0
Biglietti: 10 euro, ridotto 8 e 5 euro
Info Nuova Consonanza, tel: 06 3700323 / www.nuovaconsonanza.it
Ufficio stampa: Sara Ciccarelli, cell 339 7097061, sara.ciccarelli@fastwebnet.it
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PROGETTO PASOLINI
Martedì 13 dicembre, ore 21
Teatro Don Bosco
Mi chiamo forse, Alì
cantata liberamente ispirata a una poesia di Pier Paolo Pasolini
Testo di Sandro Cappelletto, da Pier Paolo Pasolini
Musica di Matteo D’Amico e di Enzo e Lorenzo Mancuso
Patrizia Polia soprano
Alessandra Arcangeli e Sandro Cappelletto voci narranti
Saria Convertino fisarmonica bayan
Alessandra Montani violoncello
allestimento scenico a cura di Cecilia D'Amico

italiano

Mi chiamo forse, Alì by Various, Ó (2022/2022), Teatro Don Bosco, La Plata, Argentina

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