Roberto Jachini Virgili / Umsagnir

Indubbio protagonista è l’istrionico Bruno De Simone, perfettamente a suo agio nel ruolo dello speziale. La sua interpretazione è un vero saggio sull’arte del basso-buffo, la dizione è da manuale, ogni parola ha il giusto peso e nella linea di canto non ci sono mai cadute di stile per questo personaggio dalla maschera ironica e amara, mai grottesca. Con piacere trovo Borja Quiza (che conobbi e apprezzai in The beggar’s opera) come Enrico: il baritono spagnolo è da considerarsi ormai più che una promessa. Grande è la disinvoltura scenica e il senso del ritmo; la voce, dal colore virile, è ben amministrata e corre. Non ci sono scivolate di gusto nella caratterizzazione dei tre diversi personaggi che, suonando il campanello, tengono Don Annibale sveglio tutta la notte

Il tenore Roberto Jachini Virgili nei panni del medico il Dottor S. mostra un bel lirismo

Il ruolo “caricaturale” di Davus è stato interpretato con eccellente precisione e giusta misura dal marchigiano Roberto Jachini Virgili, in possesso anche dell’opportuna varietà d’accenti per non rendere tediosa la parte.

Roberto Jachini Virgili affronta la lunga e complessa parte dell’impresario Nibbio con sicurezza e pienezza di voce, dai frequenti scarti di tonalità verso gli acuti alla giustezza dell’intonazione nelle modulazioni da uno stile melodico all’altro. E si sente parimenti la convinzione di essere dentro il personaggio, data dalla varietà dell’accento con il quale differenzia i diversi stati d’animo dell’impresario in angustie: irresistibile, a questo proposito, nel racconto a Bach dell’infausto incontro avuto con Johann Adolf Hasse a Lipsia