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THE INSIGNIA OF KNIGHT OF ARTS AND LETTERS TO FATHER TOUFIC MAATOUK

Ms. Sabine Sciortino, advisor for action and cultural cooperation and director of the French Institute Beirut presented the Insignia of Chevalier des Arts et des Lettres to Maestro Toufic Maatouk within the framework of a solemn and emotional ceremony which was held at the Antonine University of Baabda, on April 28, in the presence of Rev. Maroun Abou Jaoudé Abbot General of the Maronite Antonin Order, Rev. Jean Alam, Vice-Rector for Human and Integral Development, representing the Rector from the Antonine University, Rev. Michel Jalkh, from Dr. Hiba Kawas, interim president of the National Conservatory of Music, from the presidents of the various music festivals in Lebanon, from the parents and friends of the recipient.

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04 мая 2023www.agendaculturel.comNelly Helou

Il Requiem di Giuseppe Verdi appartiene al novero di quei capisaldi della letteratura dell’umanità che poco ha da essere raccontato la sua sostanza formale. Nessuno che ami la musica o che la frequenti con passione può dire di non averne ascoltate diverse esecuzioni. Se teniamo a mente la sua genesi che parte dal Libera me di precedente composizione ( come noto Verdi lo realizzo quale contributo personale né da scrittura apri umani del Requiem per Rossini) ed arriva ad essere il momento celebrativo di un uomo della parola storica quale fu Alessandro Manzoni, ed altrettanto se consideriamo le iniziali critiche mosse contro la sua natura teatrale più che ascetica, non possiamo che rilevare come la rappresentazione in luoghi monumentali sia un nessuna scelta di sicuro effetto è giusta rifrazione. Ecco perché possiamo dire di aver partecipato di un esecuzione unica, difficilmente ripetibile altrove in quanto ad altissimo tasso di coinvolgimento emotivo. Ciò è quanto si è pienamente realizzato la sera del 26 luglio ultimo scorso a Baalbeck (Libano)presso il tempio di Bacco nell’ambito di un festival più unico che raro. Immaginate di trovarvi dinanzi a paesaggi scossi dagli eventi e sconquassati nelle sicurezze dai conflitti armati, ma che non smettono di essere resiliente grazie alla bellezza estrema della loro invincibile natura e alla cultura di infinita saggezza Figlia della storia... Insomma, immaginate di essere in un non luogo a migliaia di chilometri dall’Italia, abitata dai simboli tangibili della cultura italica che si stagliano grazie ai lasciti architettonici dell’impero romano... Immaginate un tramonto dalla luce che scalda attraverso le vibrazioni del marmo e dei capitelli d’acanto mentre gli strumenti si accordano è il tempio di Bacco si riempie. Forse potrete visualizzare quello che abbiamo vissuto; un varco spazio-temporale. La moltitudine di persone accorse da ogni dove per prendere parte dell’evento ha aumentato significativamente questo parco, facendo percepire ai convenuti quelle che furono le circonstanze normali in tempi lontanissimi. Pura magia! Il progetto del festival di baalbeck è sostenuto dal governo italiano che, fattivamente, entrato nel merito del restauro conservativo delle sei colonne del tempio di Giove che parte del sito e che ha promosso l’esecuzione del Requiem di Verdi tramite l’ambasciata italiana e l’istituto Italiano di cultura. La condivisione culturale è stato il feel rouge della scelta delle compagini e dei solisti impegnati. Difatti, le masse artistiche che erano costituite dall’orchestra da camera della Radio rumena e del coro dell’Università Antonine Che hanno offerto una prova di livello internazionale e una grande trasfusione emotiva. L’orchestra ha dimostrato una coordinazione interna delle sezioni notevole e una capacità di risposta all’imprinting direttoriale molto efficace. Il coro da per suo ha offerto una prova che ha fatto dimenticare ai presenti che ci si trovava in presenza di giovani ancora in formazione, tanta e tale era la compenetrazione musicale ottimamente supportata da una pronuncia impeccabile e da una dizione perfetta, tutte qualità che sono frutto di un evidente lavoro molto ben fatto. Entrambe le compagini devono la loro così felice riuscita nel loro sodalizio alla direzione musicale del maestro Toufic Maatouk che ha mostrato una capacità di concertazione di controllo delle masse invidiabile. La sua sensibilità musicale risultata subito evidente sin dai primi suoni dei violoncelli la cura nella ricerca di un suono specifico e simbolico. Per ogni connotazione è risultata, sin da quei primi istanti da brivido, la cifra distintiva della sua illuminata lettura verdiana. Maatouk segue infatti percorso molto preciso nella conduzione del Requiem, mai banale ed estremamente Interessante rispetto alla gestione dei volumi e all’attenzione riservata ai dettagli timbrici che l’orchestrazione e le indicazione agogiche originali suggeriscono. Ciò che ne risulta è qualcosa di nuovo ed affascinante rispetto alle esecuzioni “standard” che possiamo spesso riscontrare: una lettura del Requiem che è evidente frutto di uno studio attento e meticoloso volto a portare in vita la musica di Verdi senza snaturarla ma riuscendo ad elevarne all’ennesima potenza la prorompente carica energetica. Ci sentiamo di affermare questo concetto è il nostro plauso anche alla luce dell’atmosfera incredibile con coinvolgimento e di condivisione emotiva creatasi tra i partecipanti. Raramente capita di potersi trovare in un luogo magico, con convitati di molte nazioni diverse, con una musica italiana scolpita da un non di italiano e che tutti restino senza fiato. Molte lacrime durante e alla fine, non di gioia ... di gratitudine. E in questa architettura spaziale e musicale di rara pregevolezza Hanno avuto il loro merito senza dubbio i quattro solisti. Maria Agresta ha condotto l’intera esecuzione con rara bellezza, scolpendo ogni accento senza mai venir meno alla necessaria collocazione del proprio ruolo vocale all’interno Dell’equilibrio timbrico richiesto; Molti momenti di altissimo livello che hanno poi portato ad una interpretazione del Libera me da brivido confermando le eccellenti qualità dell’artista che ha pienamente adempiuto alla funzione di resa corporea dell’anima; Daniela Barcellona ha dato prova d’artista in più momenti, conferendo al Liber scriptus una connotazione esatta e con penetrata attraverso un incisività musicale dettagliata è un utilizzo di sfumature nel colore di effetto Pregnante. Giorgio Berruggi regala nell’Ingemisco un esecuzione che arriva dritta alle viscere del pubblico, senza dimenticare di essere in perfetto accordo con le risposte dei fiati e concludendo con decisione e spirito ieratico senza mai cedere, ammirevolmente, a tentazioni da prima donna.Nel Tuba Mirum padroneggia John Relyea Che, in risposta umana alle ottime trombe aggiunte all’orchestra per l’occasione, offre una declamazione profonda ed esplicita Del messaggio che la parte di messa gli affida, convincendo il sentire generale col suo strumento e con l’attenzione interpretativa offerta. Il incessanti applausi che per oltre 15 minuti hanno colmato di ulteriore e altretanta emozione il tempio di Bacco hanno sottolineato in modo giusto e concreto un vero e proprio avvenimento che, personalmente, ascriviamo nelle serate più belle mai vissute e che, in concordia con un necessario bisogno di conoscenza oltre i confini imposti dalle barriere umane, ci spinge a consigliare una visita a questi luoghi immortali (Finché ci sono e ci siamo) Ove si produce musica di eccellenza nel rispetto delle diversità culturali che, vale la pena di questi tempi ricordarlo, sono una risorsa incredibile!

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23 сентября 2019Antonio Cesare Smaldone

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Stabat Mater, Rossini
C: Toufic Maatouk
The Stabat Mater at the Baalbeck Festival, in multicultural Lebanon that seeks to return to its former glory

In Lebanon, Rossini's centenary was commemorated with a number of concerts during the year and found a worthy culmination with the performance of the Stabat Mater , to which the section dedicated to classical music was reserved within the oldest and most prestigious festival: the Baalbeck Festival. In the wonderful setting of the Temple of Bacchus (since 1956 the festival has taken place in the imposing and well-preserved Roman archaeological site of the I-III century, declared a World Heritage Site by Unesco) on Friday 27 July the notes of Pesaro resounded thanks to the voices by Joyce El-Khoury (soprano), Daniela Barcellona (mezzo-soprano), Paolo Fanale (tenor) and Krzysztof Bączyk (bass), accompanied by the Romanian Radio Chamber Orchestra conducted by the Lebanese maestro Toufic Maatouk, with the choirs of the Antonina University and Notre Dame University. At the conclusion of the evening, the "Libera me domine" from Verdi's Requiem was performed , originally intended to honor the first anniversary of Rossini's death.

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28 августа 2018www.giornaledellamusica.itRiccardo Ceriani
Così fan tutte, Mozart
C: Toufic Maatouk
A philosophical fable by Mozart about love

This evening, at 8:30 p.m., “Cosi fan tutte” (“Thus do they all do”), a comic opera by Mozart in its 2:15 concert version at the Saint-Joseph church (USJ). A falsely light and funny opus, because it is about finding the keys to happiness...

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22 марта 2019www.lorientlejour.comEdgar Davidian
Mass in C Major, op. 86, Beethoven
C: Toufic Maatouk
Without forgetting rebellion and anger, Beirut sings for peace...

Faithful to its annual meeting for twelve years, Beirut Chants 2019 began Sunday evening its string of concerts spread over 22 days and offered free to the public.

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20 декабря 2019www.lorientlejour.comEdgar Davidian
Magnificat BWV 243, Bach, J. S.
C: Toufic Maatouk
BACH ET MOZART POUR L’OUVERTURE DE BEIRUT CHANTS

BACH ET MOZART POUR L’OUVERTURE DE BEIRUT CHANTS

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02 декабря 2022www.agendaculturel.comNelly Hélou
Requiem, K. 626, Mozart
C: Toufic Maatouk
Treizième édition de Beirut Chants, envers et contre tout...

Le 3 décembre, à la même adresse, les chorales de la NDU et de l’Université Antonine, accompagnées par l’Orchestre philharmonique, le ténor Paolo Paollilo et la soprano Caterina di Tonno, livreront un hommage à Beyrouth porté par le Requiem de Mozart.

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27 ноября 2020www.lorientlejour.com