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Recensioni del profilo

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I FRATELLI BIANCHI IN UNA BELLA PRODUZIONE DE “LA CENERENTOLA” DI ROSSINI IN ROCCA

Mattatore della serata è stato il basso centese Alberto Bianchi Lanzoni (foto a sinistra), un vero e proprio “animale da palcoscenico”, che dall’inizio alla fine ha dominato la scena e che con la sua ‘verve’ e con la sua voce, potente e flessibile allo stesso tempo, ha delineato come meglio non si potrebbe il difficile personaggio di don Magnifico, un tipico esempio di basso buffo dell’opera napoletana, che però Rossini voleva con la voce di basso vero.

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02 settembre 2021www.facebook.comAdriano Orlandini
Don Giovanni in Massy: tra immobilità e passione

Il suo (non così) fedele servitore Leporello è incarnato dall'italiano Alberto Bianchi. Prende il ruolo con facilità e diventa la star della storia: in molte occasioni, il pubblico ride o con lui senza mai cadere in gag gratuite, specialmente durante la scena del balcone o la danza con Masetto. Il suo tono di velluto è ben appoggiato e rotondo, dandogli affabilità e permettendogli di rimanere udibile in tutti i concertati.

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01 marzo 2020www.olyrix.comMalory Matignon

Recensioni di produzioni precedenti

7
Don Giovanni, Mozart
D: Aldo Sicurella
C: Cristina Greco
Paulilatino, tutto esaurito per il “Don Giovanni”

Ottima l’interpretazione di Don Giovanni da parte del baritono Alberto Bianchi Lanzoni, come pure Leporello impersonato dal Baritono Omar Kamata. Ma il gradimento del pubblico, manifestato da numerosi applausi, ha sottolineato anche l’interpretazione degli altri personaggi: la Soprano Linda Campanella (Donna Anna); il Tenore Filippo Pina Castiglioni (Don Ottavio); la bravissima Soprano sassarese Nila Masala (Donna Elvira); il Basso Carlo Tallone (Il Commendatore); il Basso Antonio Marani (Masetto) e la Mezzo Soprano Veronica Filippi (Zerlina), del Coro e delle comparse.

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La Cenerentola, Rossini
D: Giovanni Dispenza
C: Andrea Bianchi
Cenerentola capolavoro di provincia

Fra i cantanti citiamo prima di tutto il mezzosoprano Camilla Antonini (secondo noi, potrebbe cantare efficacemente anche tutti i ruoli da soprano-falcon) che ha saputo dare vivacità e vocalità appropriata al personaggio di Angelina, la Cenerentola dell’opera: attrice di buona scuola, si è fatta apprezzare soprattutto vocalmente: da noi attesa con curiosità per il rondò finale, Nacqui all’affanno e al pianto, vera aria di bravura, ha soddisfatto le nostre aspettative, senza strafare nelle agilità ma adattandole con ottima tecnica alle proprie specifiche caratteristiche.

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01 settembre 2012www.byst.itAthos Tromboni
I FRATELLI BIANCHI IN UNA BELLA PRODUZIONE DE “LA CENERENTOLA” DI ROSSINI IN ROCCA

Mattatore della serata è stato il basso centese Alberto Bianchi Lanzoni (foto a sinistra), un vero e proprio “animale da palcoscenico”, che dall’inizio alla fine ha dominato la scena e che con la sua ‘verve’ e con la sua voce, potente e flessibile allo stesso tempo, ha delineato come meglio non si potrebbe il difficile personaggio di don Magnifico, un tipico esempio di basso buffo dell’opera napoletana, che però Rossini voleva con la voce di basso vero.

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02 settembre 2021www.facebook.comAdriano Orlandini
Don Giovanni, Mozart
D: Matteo PeironeGualtiero Ristori
C: Constantin RouitsMartin Mázik
Don Giovanni in Massy: tra immobilità e passione

Il suo (non così) fedele servitore Leporello è incarnato dall'italiano Alberto Bianchi. Prende il ruolo con facilità e diventa la star della storia: in molte occasioni, il pubblico ride o con lui senza mai cadere in gag gratuite, specialmente durante la scena del balcone o la danza con Masetto. Il suo tono di velluto è ben appoggiato e rotondo, dandogli affabilità e permettendogli di rimanere udibile in tutti i concertati.

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01 marzo 2020www.olyrix.comMalory Matignon
Norma, Bellini
D: Maria Cristina Osti
C: Lorenzo Bizzarri
Ecco la Norma del prossimo ventennio

Da citare con elogio la bella prova di Alberto Bianchi Lanzoni nel ruolo di Oroveso. I ruoli da basso-baritono e da basso profondo, per come lo conosciamo, non lo imbarazzano; e per nostro gusto personale lo preferiamo in ruoli drammatici, cioè da basso profondo, piuttosto che in ruoli da basso cantante. Ora, il personaggio ieratico di Oroveso è una mezza via fra il basso cantante alla Donizetti e il basso profondo alla Verdi (Bellini non prediligeva il registro vocale del basso sette-ottocentesco, essendo ammaliato dalla voce di tenore), ed ha trovato in questo artista centese la propria incarnazione, anche per la figura prestante di Bianchi Lanzoni.

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16 giugno 2021www.byst.itAthos Tromboni
L'elisir d'amore, Donizetti
D: Maria Cristina Osti
C: Lorenzo Bizzarri
Elisir di lunga vita di sì rara qualità

Possiamo considerare Alberto Bianchi Lanzoni un veterano? Forse sì se analizziamo il suo percorso di carriera (che comunque prevediamo ancora lungo nel futuro, viste le qualità specifiche di questo basso cantante); sicuramente sì se lo riferiamo al cast di giovani e giovanissimi con cui si è trovato a lavorare per questo Elisir donizettiano. Bianchi Lanzoni non delude mai, che faccia Scarpia, Don Magnifico o Dulcamara, è sempre "in tono" perché il suo trasformismo è proverbiale: un trasformismo che lo pone dentro il personaggio da interpretare, non solo per ciò che traspare nei libretti d'opera per la caratterizzazione del personaggio stesso, ma anche per quello che il regista, o la regista, gli chiede di fare in scena. Al Teatro Abbado è stato un Dulcamara esuberante, comico, cialtrone, ma anche cordiale compassionevole e amorevole. E il suo canto ha espresso in termini di qualità ciò che in termini di quantità ha restituito la recitazione: ottimo.

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14 settembre 2020gliamicidellamusica.netAthos Tromboni