"Fra i comprimari spicca il Ruiz di Roberto Covatta, ben cantato e agito con personalità". Roberta Pedrotti
Davide Levi conducts this musically dense and Mozartian work, that grants each soloist interesting arias, with a lot of verve, leading the singers excellently.
The young Italian Maestro Davide Levi was in charge of the musical direction, who showed a high professional level and kept control over the orchestra throughout the performance, demonstrating a thorough knowledge of the opera. He did particularly well in the finales of the two acts, where he managed to show the different expressive aspects in a very satisfying way. […] under his baton, the Orquesta Sinfonica de Tenerife appeared well rehearsed, with clear lines, good balance and splendid moments. His work with the singers was also very satisfying.
“The Persian regent Artaxerse was performed by the Italian bass Federico Sacchi with a melodious-deep voice and an authoritative posture“ (Den persischen Regenten Artaxerse stattete der italienische Bass Federico Sacchi mit wohlklingend-tiefer Stimme und autoritärem Gehabe aus)
“Federico Sacchi has a strong presence, superlative acting skills, a strong and charming voice: in his superb costume he looks like a character straight out of a Rembrandt painting and impresses with authority.” (belle prestance, qualités d’acteur superlatives, timbre d’airain qui à juste titre ensorcelle, son costume superbe l’apparente à un personnage tout droit sorti d’un tableau de Rembrandt, Federico Sacchi impressionnant d’autorité)
L’ambientazione è originale e di assoluta immediatezza, legata brillantemente ad un’azione quanto mai caratterizzante e allo stesso tempo naturale. La regia si compone dilettevole e frizzante, mettendo risolutamente in luce le peculiarità totali di codesta Opera buffa. Alla polverosa e avida casa borghese di Don Pasquale del I atto si passa alla sfolgorante sovversione dell’ordine, attuata da Norina, che la muta in una purpurea osteria alla romana. Il boschetto del giardino cambiato in un iconico carretto dei gelati, col suo carico di gusti e primi amori. La realizzazione di Catalano piace e si rivela vincente.
[...] I giovani solisti ne sembravano irretiti, anche perché guidati dal giovane regista a una lettura al di fuori di cliché ingessati: per Catalano, il pancione Falstaff è un divo del rock, decaduto, anziano, ma ancora con quegli anelli alle dita e il cappotto di pelle, da star maledetta. E soprattutto con i gesti, i saltelli e la disincantata fedeltà a un mondo che non c'è più, e che lui tenacemente continua a vivere. Tutto è sogno? Forse. Ma la maglietta con la faccia di Shakespeare è un invito a rileggerlo.
Comunque non è chiaro se si sia riso tanto per merito della coppia Rossi-Mayr o del regista Roberto Catalano, che avrà sì o no trent’anni e non li dimostra affatto. Il suo spettacolo in realtà è semplicissimo, scena fissa, nessun effetto speciale: ma tutti recitano da padreterni, le trovate sono continue, non c’è una gag che non vada a segno. Ne risulta una specie di commedia all’italiana piena di brio e d’ironia, di grazia e di divertimento: chapeau al regista ragazzino