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Settimana di Musica Sacra di Monreale

Orchestra

Accademia dell'Annunciata

Conductor

Riccardo Doni

Instrumentalist

Mario Brunello

Cello I

Harpsichord

Cello

Singer

Monreale

Italy

Duomo di Monreale

Accademia dell'Annunciata: Brandenburg Concerto No. 3 in G Major, BWV 1048 Bach, J. S. (+4 More)

Public

Brandenburg Concerto No. 3 in G Major, BWV 1048

Concerto No. 3 in D major, BWV 1054

Cello Concerto in A major, H.439

St John Passion

Italian Concerto, BWV 971

Approved

Nei 6 Concerti Brandeburghesi, risalenti al periodo di Köthen, Bach sperimentò diverse soluzioni formali e strumentali. Tra questi, il Concerto in sol maggiore BWV 1048 è atipico sia per la conformazione dell’organico orchestrale, privo del concertino, sia per la struttura formale in due movimenti separati da una cadenza con una possibile improvvisazione ad libitum del clavicembalo o di un altro strumento.

Il Concerto in re maggiore BWV 1054, che fa parte di una produzione di quattordici concerti per clavicembalo risalente al decennio 1725-1735, è una rielaborazione del Concerto per violino BWV 1042. Nel primo movimento è concesso maggiore spazio al solista al quale, nel secondo (Adagio), è affidata una melodia di ampio respiro. La struttura a ritornello riappare nell’ultimo tempo (Allegro assai).

Ai Concerti per clavicembalo, che, come da prassi per l’epoca, furono trascritti per strumenti a fiato o per archi, appartiene il Concerto in la maggiore Wq.172/H.439 di C. Ph. E. Bach. Aperto da un Allegro dal ritornello particolarmente brillante, il concerto prosegue con un Adagio di intenso lirismo per concludersi infine con un brioso Allegro.

È lo stesso Steuart Pincombe a illustrare il suo lavoro s st v br cht: «Sono affascinato dalla capacità di Bach di ritrarre in modo così efficace i paradossi che si trovano nella sua fede cristiana. Nella sua aria Es ist vollbracht. Bach contrappone il triste Adagio all’eroico Vivace per affermare che la morte di Cristo, alla luce della sua resurrezione, fu davvero una vittoria. L’aria è ovviamente un commento teologico, che sarebbe stato compreso almeno dalla maggior parte dei fedeli al tempo di Bach. La mia versione strumentale di quest’aria non parte da questa visione teologica, piuttosto dalla confusione e dalle idee incomplete che via via diventano qualcosa di simile all’originale di Bach. Perché confusione? La verità del paradosso non è ancora compresa dall’osservatore immediato. Potrei pensare all’originale di Bach come a una narrazione post-esperienza e alla mia versione come a una narrazione di esperienza immediata, limitata e che richiede tempo per la comprensione».

Qui presentato in un’originale trascrizione di Riccardo Doni per violoncello piccolo, archi e basso continuo, il Concerto italiano BWV 971 per clavicembalo fu composto da Bach intorno al 1735. Il primo movimento si basa sul regolare e simmetrico tema iniziale del ritornello, mentre il secondo (Andante) è una pagina di intenso lirismo di sapore vivaldiano. Il concerto si conclude con un travolgente Presto.

italiano

In the 6 Brandenburg Concertos , dating back to the Köthen period, Bach experimented with various formal and instrumental solutions. Among these, the Concerto in G major BWV 1048 is atypical both for the conformation of the orchestral composition, without the concertono, and for the formal structure in two movements separated by a cadence with a possible ad libitum improvisation of the harpsichord or another instrument .

The Concerto in D major BWV 1054, which is part of a production of fourteen harpsichord concertos dating back to the decade 1725-1735, is a reworking of the Violin Concerto BWV 1042 . In the first movement, more space is given to the soloist who, in the second ( Adagio ), is entrusted with a wide-ranging melody. The ritornello structure reappears in the last movement ( Allegro assai ).

The Concerto in A major Wq.172/H.439 by C. Ph. E. Bach belongs to the harpsichord concertos, which, as was the practice of the time, were transcribed for wind instruments or strings . Opened by an Allegro with a particularly brilliant refrain, the concert continues with an Adagio of intense lyricism to finally conclude with a lively Allegro .

It is Steuart Pincombe himself who illustrates his work s st v br cht : «I am fascinated by Bach's ability to portray so effectively the paradoxes found in his Christian faith. In his aria Di lui Es ist vollbracht . Bach contrasts the sad Adagio with the heroic Vivace to affirm that Christ's death, in light of his resurrection, was truly a victory. The aria is obviously a theological commentary, which would have been understood by at least most of the faithful in Bach's time. My instrumental version of this aria does not start from this theological vision, rather from the confusion and incomplete ideas that gradually become something similar to Bach's original. Why confusion? The truth of the paradox is not yet understood by the immediate observer. I might think of Bach's original as a post-experience narrative and my version as a narrative of immediate experience, limited and taking time to understand."

Presented here in an original transcription by Riccardo Doni for small cello, strings and continuous bass, the Italian Concerto BWV 971 for harpsichord was composed by Bach around 1735. The first movement is based on the regular and symmetrical initial theme of the ritornello, while the the second ( Andante ) is a page of intense lyricism with a Vivaldian flavour. The concert ends with a rousing Presto .

English

Accademia dell'Annunciata by Bach, J. S., Bach, C. P. E., Od (2023/2023), Dirigent Riccardo Doni, Duomo di Monreale, Monreale, Italy

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