A partire dagli anni Sessanta il compositore polacco Witold Lutolslawski – grazie ad alcune soluzioni dell’avanguardia sperimentale – si è affermato in ambito internazionale come uno dei più significativi protagonisti della nuova musica polacca. Sebbene sia oggi riconosciuto come uno dei più importanti compositori del XX secolo, per anni è rimasto quasi sconosciuto al di fuori della Polonia. La sua Sinfonia n. 1 fu bandita durante l’era stalinista: solo dopo gli anni ’50, Lutoslawski ha potuto comporre e sperimentare liberamente, mentre lo stato allentava la presa sulla creatività artistica. Il miglioramento delle relazioni est-ovest gli ha portato numerose commissioni internazionali e importanti riconoscimenti. Non ha mai perso il suo genio creativo, completando una delle sue più grandi opere, la sua Sinfonia n. 4, poco prima di morire, nel 1994.
l primo concerto per violino del polacco Karol Szymanowski è estremamente raffinato nel suono: l’orchestra è esaltata in tutti i suoi colori, mentre la parte affidata al violino richiede uno straordinario virtuosismo. Composto nel 1916, il concerto fu presentato in prima assoluta nel 1922 a Varsavia: due anni dopo a New York Leopold Stokowski diresse la prima esecuzione americana. L’opera è considerata come il primo concerto “moderno” per violino, in cui il compositore si allontana dalla tradizione del XIX secolo e introduce un nuovo linguaggio musicale, in un’estetica più vicina ai canoni dell’espressionismo che alla convenzione romantica.
Dopo le due prime serie di Images (“immagini”) per pianoforte composte nel 1905 e 1907, Debussy lavorò fino al 1912 a una terza serie, per orchestra. L’opera comprende tre parti distinte, ispirate al folklore musicale di un determinato Paese: Inghilterra, Spagna, Francia. “Gigues”– caratterizzato da un tema nostalgico in contrasto con un secondo motivo vivacemente ritmato – richiama vagamente temi popolari inglesi, ma è rimasto decisamente in secondo piano rispetto alla fortuna del pezzo seguente, “Iberia”, in cui l’attenzione del musicista si rivolge alla musica popolare spagnola. Debussy conosceva la Spagna solo attraverso cartoline illustrate, quindi la sua “Iberia” è tutta immaginaria. Eppure nella partitura si trova la più bella incarnazione musicale di quella terra: i colori, i ritmi, le melodie sensuali e appassionate, l’esuberanza di una terra solare. Tutto è evocato per pura magia musicale nelle tre parti del lavoro: Par les rues et par les chemins, Les parfums de la nuit, Le matin d’un jour de fête. Come il primo brano, anche il terzo di Images, “Rondes de Printemps” è meno celebre rispetto a “Iberia”: ricco di colore e ispirato al folklore francese, nel tema principale, riecheggia il motivo della canzone popolare «Nous n’irons plus au bois», già utilizzato nel pianistico «Jardins sous la pluie».
La Gustav Mahler Jugendorchester è la principale orchestra giovanile al mondo, fondata da Claudio Abbado, ha scelto anche per il 2018 Pordenone e il suo Teatro come tappa della sua residenza, al pari di altre grandi capitali europee della musica. Sarà quindi nuovamente in città dal 29 marzo al 2 aprile 2018 in occasione della Tournée di Pasqua per le prove del successivo tour europeo. La breve residenza primaverile culminerà nell’imponente concerto in programma sabato 31 marzo, dove spiccano due talenti ormai considerati vere e proprie star del panorama musicale internazionale: il Maestro Vladimir Jurowski, alla direzione, e la violinista Lisa Batiashvili. Jurowski ha debuttato giovanissimo al Metropolitan Opera di New York e oggi è direttore della Berlin Radio Symphony Orchestra, mentre Lisa Batiashvili ha inciso nei mesi scorsi per Deutsche Grammophon un cd da solista diretta da Daniel Barenboim.