Operabase Home
Ferrara, Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, Italy | Company

Past Production Reviews

14
Die Fledermaus, Strauss II
D: Corrado Abbati
C: Marco Fiorini
“Il pipistrello” di Strauss jr. che ha chiuso a Ferrara il 2022 disponibile ora su OperaStreaming

il Principe Orlofsky viene tratteggiato con garbata ricercatezza dal mezzosoprano Camilla Antonini

read more
20 January 2023www.teatro.itGilberto Mion
“Il pipistrello” di Strauss jr. che ha chiuso a Ferrara il 2022 disponibile ora su OperaStreaming

il Principe Orlofsky viene tratteggiato con garbata ricercatezza dal mezzosoprano Camilla Antonini

read more
20 January 2023www.teatro.itGilberto Mion
Don Giovanni, Mozart
D: Adrián SchvarzsteinJurate Sirvyte RuksteleMoni Ovadia
C: Daniel SmithLeone Magiera
Don Giovanni da Leone

Sorprende e spazza via tutte le possibili perplessità preventive il Don Giovanni ambientato in un circo e con un cast di giovanissimi andato in scena a Ferrara con la guida catalizzante di Leone Magiera. FERRARA, 1 e 3 luglio 2022 – Bisogna ammetterlo: rincuora l’animo vedere il Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara letteralmente gremito di pubblico alle due uniche recite di Don Giovanni di Mozart un venerdì e una domenica di luglio infuocati di caldo: giungere a teatro e vedere la lunga fila di gente che aspetta diligentemente il suo turno in teatro, un pubblico nuovo, desideroso di ascoltare forse per la prima volta un’opera lirica non certo facile di quasi duecentocinquanta anni prima, oppure per chi è avvezzo, rinchiudersi in un teatro per vedere l’ennesimo riallestimento di un testo che si conosce a memoria nelle edizioni più prestigiose e blasonate, con un cast di esordienti e nessun nome di richiamo in locandina, rinunciando a un weekend in spiaggia a pochi chilometri dal centro, in una giornata di sole baciata da dio. Sono i piccoli miracoli dell’opera, di chi la sa fare e la sa mettere in scena. Come è il caso di questa nuova produzione del Don Giovanni di Mozart in collaborazione con la Korea Foundation Daegu Opera House, nella quale tuttavia un nome famoso, quasi leggendario, a dire il vero spicca: quello di Leone Magiera, l’ottantottenne pianista, direttore, didatta e scrittore, stavolta nei panni ufficiali di “direttore musicale”. Il che significa che l’intera operazione è nata attorno alla sua poliedrica figura artistica, facendosi egli carico in toto della scelta dei cantanti attraverso apposite audizioni, del direttore (l’australiano Daniel Smith), poi di un intenso lavoro di preparazione durato un mese intero, nella più bella e invidiata tradizione della “bottega musicale”, nella quale un grande artista si mette a completa disposizione per la buona riuscita di un’opera. Ovunque, a cominciare dalla lettura al piano dell’opera, dalla cura dei dettagli del lavoro di sala, dalla supervisione generale di un progetto in cui ogni responsabile di settore è come avvolto dalla sua grande ala protettrice. Una specie di luce, vorremmo dire, che tutto illumina, mette a fuoco, migliora e galvanizza. Anche la regia, le scene i costumi, le coreografie e il progetto drammaturgico. Che in questo caso sulla carta poteva e, anzi, aveva già fatto storcere il naso: l’idea di un Don Giovanni di Mozart ambientato in un circo, in cui il protagonista è il domatore gigione che ci prova con tutte le rappresentanti di sesso femminile, dalla fenomenale contorsionista (Angela Francavilla) che durante l’Ouverture si esibisce senza rete in un numero di alta acrobazia alla corda, alla fine del quale rifiuta il seduttore, alla figlia dell’impresario del circo (rispettivamente Donna Anna e il Commendatore), alla cavallerizza (Donna Elvira), alla semplice operaia della compagnia (Zerlina). Lette le anticipazioni sui giornali e le intenzioni registiche d’autore - un vero e proprio clown di professione, cioè l’eclettico Adrian Schvarzstein, che immagina l’arrivo di un circo di giro nella Ferrara di primo Novecento - spontanea sorgeva la domanda: che c’azzecca il circo col Don Giovanni di Mozart? Leporello è il clown della compagnia, Don Ottavio il cassiere e contabile del gruppo con ridicole mezze maniche nere, Masetto un operaio, il direttore d’orchestra e gli orchestrali sono artisti di strada anche loro. Insomma, si temeva un gran caravanserraglio senza capo né coda. Tuttavia, come raramente ormai capita, bisogna ammetterlo: dubbi e perplessità all’entrata, sorrisi e grande soddisfazione all’uscita. Sì, perché questa produzione di Don Giovanni a conti fatti risulta un autentico gioiello, un piccolo miracolo produttivo di altissimo livello che merita di circolare in tutti i teatri italiani, grandi e piccoli, e nei più blasonati festival europei.

read more
17 July 2022www.apemusicale.itAlberto Spano
Ferrara - Teatro Comunale: Don Giovanni

Il circo è luogo di prodigi per definizione e per storia. Ha le sue regole e la sua disciplina, necessari a raggiungere la magia. Il circo strapelato che ha ospitato questa curiosa edizione ferrarese del Don Giovanni si è dimostrato all’altezza di una situazione a prima vista impossibile: vestire il capolavoro con panni adatti a tutti gli intrecci di trama e di persone volute da Lorenzo Da Ponte per il genio di Wolfgang Amadeus Mozart. L’idea originaria di Adrian Schvarzstein, uomo di circo e di teatro, messa in scena con l’aiuto regista Marija Jovanovic e la collaborazione di Moni Ovadia, ha funzionato. Certo sembra fatta apposta per il cast di ragazzi, di cui alcuni esordienti assoluti, tutti elastici, duttili, disponibili e ben preparati vocalmente da Leone Magiera. Se non è facile immaginare questa produzione con altri interpreti, è però possibile pensare che potremo rivedere questi giovani in altre prove.

read more
www.operaclick.comDaniela Goldoni
Il paese dei campanelli, Ranzato
D: Alessandro Brachetti
C: Stefano Giaroli
Il paese dei campanelli al Comunale In debutto l’operetta al teatro ferrarese

Da molta parte del pubblico è atteso con la curiosità di un vero e proprio “debutto” lo spettacolo in programma martedì 14 e mercoledì 15 febbraio – ore 20 – al Teatro Comunale di Ferrara: per la prima volta viene, infatti, presentato all’interno del cartellone della stagione lirica ‘Il paese dei campanelli’, uno fra i più apprezzati lavori di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, coppia di punta nel mondo dell’operetta italiana fra gli anni ‘20 e ‘30. Ciro Ferrara e il suo arrivo alla Juve: "Mi sono ambientato in fretta grazie alla mia personalità" Raccomandato da ‘Il paese dei campanelli’ è veramente un’operetta “senza tempo”, e a quasi novant’anni di distanza dalla sua prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano nel 1923, motivi come il Fox della Luna – Luna tu non sai dirmi perché? Luna tu non sai dirmi cos’è? – e Balla la giava (boccuccia di baci) – restano tra i più famosi brani di questo repertorio. Ma a decretare il successo immediato e duraturo dell’operetta, oltre che la scrittura musicale accattivante, è stata, senza dubbio, la scelta di una trama in cui si combinano esotismo, gioco e fantasia. C’è, in una terra immaginaria assai simile all’Olanda, un Paese dei campanelli, governato da borgomastro e consiglieri creduloni, dove sulla porta delle case è sistemato un campanello magico pronto a suonare in caso gli abitanti si apprestino al tradimento. Inevitabile lo scompiglio su tutti i fronti quando nel porto attracca una nave dalla quale scendono aitanti marinai e quando, da una seconda nave, sopraggiungono le mogli degli stessi con l’obiettivo di riconquistare i rispettivi mariti. Il paese dei campanelli è dunque uno spettacolo “corale” e questa caratteristica è confermata dal cast proposto a Ferrara, composto dall’affiatato gruppo di artisti della Compagnia di Operette “Teatro Musica Novecento” guidato da Silvia Felisetti, regista oltre che protagonista nel ruolo della bella Bob Bon. Stefano Giaroli sarà alla guida dell’Orchestra Città di Ferrara, formazione orchestrale di esperienza consolidata, già in passato protagonista di importanti produzioni di teatro musicale e di balletto.

read more
14 February 2012www.estense.comNA
Norma, Bellini
D: Maria Cristina Osti
C: Lorenzo Bizzarri
Ecco la Norma del prossimo ventennio

Da citare con elogio la bella prova di Alberto Bianchi Lanzoni nel ruolo di Oroveso. I ruoli da basso-baritono e da basso profondo, per come lo conosciamo, non lo imbarazzano; e per nostro gusto personale lo preferiamo in ruoli drammatici, cioè da basso profondo, piuttosto che in ruoli da basso cantante. Ora, il personaggio ieratico di Oroveso è una mezza via fra il basso cantante alla Donizetti e il basso profondo alla Verdi (Bellini non prediligeva il registro vocale del basso sette-ottocentesco, essendo ammaliato dalla voce di tenore), ed ha trovato in questo artista centese la propria incarnazione, anche per la figura prestante di Bianchi Lanzoni.

read more
16 June 2021www.byst.itAthos Tromboni
L'elisir d'amore, Donizetti
D: Maria Cristina Osti
C: Lorenzo Bizzarri
Elisir di lunga vita di sì rara qualità

Possiamo considerare Alberto Bianchi Lanzoni un veterano? Forse sì se analizziamo il suo percorso di carriera (che comunque prevediamo ancora lungo nel futuro, viste le qualità specifiche di questo basso cantante); sicuramente sì se lo riferiamo al cast di giovani e giovanissimi con cui si è trovato a lavorare per questo Elisir donizettiano. Bianchi Lanzoni non delude mai, che faccia Scarpia, Don Magnifico o Dulcamara, è sempre "in tono" perché il suo trasformismo è proverbiale: un trasformismo che lo pone dentro il personaggio da interpretare, non solo per ciò che traspare nei libretti d'opera per la caratterizzazione del personaggio stesso, ma anche per quello che il regista, o la regista, gli chiede di fare in scena. Al Teatro Abbado è stato un Dulcamara esuberante, comico, cialtrone, ma anche cordiale compassionevole e amorevole. E il suo canto ha espresso in termini di qualità ciò che in termini di quantità ha restituito la recitazione: ottimo.

read more
14 September 2020gliamicidellamusica.netAthos Tromboni
Madama Butterfly, Puccini
D: Matteo Mazzoni
C: David Crescenzi
Ferrara, Teatro Comunale – Madama Butterfly

Una Suzuki profondamente empatica è delineata da Ilaria Ribezzi, mezzosoprano dal bel timbro brunito e ottima attrice nel tratteggiare le movenze della serva fedele di Cio-Cio-San." "I grandi applausi riservati a tutti i protagonisti di questa Butterfly segnano per il Comunale di Ferrara un promettente inizio di stagione.

read more
02 November 2021www.connessiallopera.itFederico Donatiello
Farnace, Vivaldi
D: Marco Bellussi
C: Federico Maria Sardelli
Ferrara - Teatro Comunale: Farnace

Tamiri è Chiara Brunello, contralto ben impostato dal punto di vista stilistico che regge con autorità i numerosi recitativi scanditi con chiarezza e intensità da attrice. Ha una parte onerosa dal punto emotivo, resa con credibilità. Tra le arie che ha in dotazione resta nella memoria "Dividete o giusti dei" con quelle belle progressioni vivaldiane anticipate dall’orchestra e riprese nella linea del canto.

read more
01 January 2022www.operaclick.comDaniela Goldoni
Teatro Comunale di Ferrara 2021-22 Review: Farnace

The mezzo-soprano/contralto Chiara Brunello gave an expressive performance in the role of Tamiri, in which the beguiling soft textures and dark colors of her voice captured the attention. Recitatives were intelligently crafted and purposefully delivered, allowing for the development of convincing relationships with the other characters, especially Farnace. Arias were well-sung. Her opening aria “Comabattono quest’alma” was given a passionate rendition in which her ability to characterize Tamiri’s anxiety and horror at having to kill her son were clearly expounded. Towards the end of Act one she confronts Pompeo and taunts him in the aria “Or di Roma forti eroi.” Singing with a confident swagger in the voice, it enabled Brunello to show off her neatly formed phrasing with its subtle dynamic and colorful contrasts.

read more
01 January 2022operawire.comAlan Neilson

Explore more about Fondazione Teatro Comunale di Ferrara